Quando ero un ragazzino a volte andavo in montagna con mio padre e facevamo lunghe passeggiate nei boschi. Ricordo il profumo degli alberi, lo scricchiolio delle foglie calpestate, i silenzi riempiti dai nostri respiri, i colori che si mischiavano con la luce del cielo tra le foglie, i sentieri sassosi che si attorcigliavano salendo in alto. A volte incrociavamo qualcuno, sconosciuto, e ogni volta mio padre accennava un sorriso e un saluto. Un giorno gli chiesi perché salutasse sempre tutti pur non conoscendoli e lui mi rispose: «Antonino, ricorda che regalare un sorriso crea un’energia che dà più forza per affrontare la salita. Ma ricorda anche che, se lungo la tua strada ti troverai in difficoltà, lo sconosciuto a cui hai regalato un saluto
si ricorderà di te!».
Vivendo tutti questi miei anni ho capito il vero significato di quelle parole: la salita di cui parlava mio padre non è altro che la nostra vita e adesso comprendo quanta energia possiamo
ricevere da un sorriso, un saluto, un aiuto regalato a chi incrociamo lungo il nostro cammino. Oggi, mentre tornavo a casa assorto nei mille pensieri di una difficile giornata in salita,
ho incrociato un bambino sconosciuto che camminava accanto al suo papà, mi ha guardato, ha alzato la sua manina e mi ha sorriso…
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