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La dieta salva-tiroide
Esiste una dieta che salva (nel senso di protegge) la tiroide? Sì, perché il più grande alleato della salute di questa ghiandola è lo iodio e una dieta con il giusto apporto di iodio ci mette al riparo da diversi disturbi e malattie.
La tiroide è una ghiandola endocrina ed è posta nella zona anteriore del collo: ha il compito di regolare lo sviluppo neuropsichico ed è fondamentale per la funzione cardiovascolare, il metabolismo basale, lipidico e glucidicosolo. Se dispone di un’adeguata quantità di iodio è in grado di produrre gli ormoni tiroidei. Una prolungata carenza iodica determina l’insorgenza di diverse patologie, come ad esempio l’ipotiroidismo e il gozzo nodulare.
Purtroppo, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Grana Padano, si stima che circa il 29% della popolazione mondiale sia ancora esposta a un’insufficienza di iodio: dai dati raccolti dalle anamnesi alimentari di 1200 persone di età compresa tra i 13 e i 40 anni, emerge che la quantità media assunta normalmente con la dieta è insufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero di iodio.
Secondo i LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti della SINU) il fabbisogno giornaliero di iodio degli adolescenti (11-17 anni) è di 130 microgrammi (μg), per gli adulti 150 µg. Per le donne in dolce attesa e allattamento tale quantità aumenta sensibilmente, raggiungendo i 200 μg al giorno: la gravidanza e l’infanzia rappresentano infatti le fasi in cui gli effetti della carenza possono essere più gravi perché gli ormoni tiroidei sono indispensabili per un adeguato sviluppo del sistema nervoso centrale.
Per prevenire le patologie legate all’accrescimento e a un cattivo funzionamento della tiroide, gli esperti dell’Osservatorio Grana Padano raccomandano d’introdurre nella dieta gli alimenti che più contengono iodio. Scoprite in questa gallery quali sono.
Sale iodato
Se inserito nella variata ed equilibrata alimentazione al posto del sale comune, utilizzandone 5 grammi al giorno (massimo consentito per un adulto) apporta 160 μg di iodio.
Yogurt di latte intero
Lo yogurt di latte intero apporta circa 78 µg di iodio. Si consigli di consumarne 1 vasetto al giorno.
Pesce di mare
Una porzione di pesce di mare (sgombero, cefalo, baccalà, merluzzo) apporta circa 150 µg di iodio. Si consigliano 3 porzioni a settimana.
Crostacei
Una porzione di crostacei (gamberi, mazzancolle, astici, aragosta, granchi, ecc.), inserita nella dieta 1 volta a settimana, può sostituire un secondo di carne perché è un’ottima fonte di proteine e apporta circa 120 µg di iodio.
Condimenti a base di vongole o cozze
Condire la pasta o il riso con vongole, cozze, bottarga di muggine o tonno apporta circa 30 µg di iodio.
Mitili
100 grammi di parte edibile di cozze o vongole apportano 140 μg di iodio. L’importante è non esagerare perché contengono parecchio colesterolo.
Uova
Un uovo di gallina contiene circa 35 µg di iodio, quindi si suggerisce di consumare 2/3 uova a settimana.
Formaggio
100 grammi di taleggio, latteria o fontina contengono circa 45 µg di iodio, mentre quelli stagionati, come ad esempio provolone, pecorino romano o Grana Padano ne hanno circa 38µg. Una dieta equilibrata prevede che se ne consumi, in questi quantitativi, per 2/3 volte a settimana come secondo piatto.
Carne
La corretta alimentazione prevede di consumare 2/3 porzioni di carne come secondo alla settimana: per avere un maggiore apporto di iodio, sarebbe meglio preferire quella di vitellone (la parte del muscolo senza grasso visibile) e il fegato.
Frutta secca
Insieme con le 5 porzioni quotidiane di frutta e verdura, si consiglia di consumare anche anacardi, noci e pistacchi per incrementare lo iodio. È comunque meglio non esagerare perché apportano molte calorie anche se provenienti da grassi insaturi benefici per la salute.
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