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4 ottobre – Tumore al seno: lo sport potenzia la chemio

Ottobre è il mese della prevenzione in tutto il mondo. OK Salute ti propone un consiglio al giorno per la prevenzione, la cura, la diagnosi e le terapie della malattia

Mantenere il peso forma, attraverso un’attività fisica costante ed equilibrata, potenzia del 22% i benefici della chemioterapia nelle donne con tumore al seno. A dirlo è una ricerca internazionale coordinata dalla Fondazione Pascale di Napoli e pubblicata sulla rivista Cancer Biology & Therapy: esaminando un centinaio di donne con un’età media di 45 anni e sottoposte a chemioterapia pre-operatoria, è emerso che quelle con un corretto indice di massa corporeo avevano maggiori probabilità di ottenere benefici da questo trattamento terapeutico rispetto a quelle in sovrappeso o obese.

«A tal proposito, l’indicazione per tutte le donne con questo tipo di neoplasia (ma non solo) è quella di praticare regolare attività fisica, aggiungendo alla classica camminata quotidiana anche un impegno ulteriore in palestra, in piscina, dedicandosi alla corsa leggera o al ballo» commenta Michelino De Laurentiis, direttore della Divisione di Oncologia Medica Senologica della Fondazione Pascale di Napoli.

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Ma ogni quanto bisogna fare sport? Lo studio suggerisce di “muoversi” per 30 minuti per almeno due/tre volte alla settimana. «Le donne in terapia per tumore al seno che continuano l’attività fisica o la implementano, ottengono sensibili benefici in termini di riduzione di effetti collaterali, migliore capacità di sopportare i trattamenti, riuscendo a mantenere una buona qualità di vita anche in caso di trattamenti importanti e aggressivi» continua il professore.

Nella fase successiva alla malattia, invece, l’attività fisica riveste un ruolo ancora più importante: «Una metanalisi, cioè un riesame di una serie di studi sull’argomento che ha coinvolto oltre 120 mila donne, ha dimostrato che la pratica fisica costante, pari ad almeno due volte a settimana, riduce il rischio di recidiva e/o di mortalità, con una efficacia paragonabile all’azione di una chemio, di una ormonoterapia o anche di una terapia con i più recenti farmaci biologici» conclude De Laurentiis.

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