Salute

Propoli: quali sono i suoi reali poteri?

Gli effetti antinfiammatori e antimicrobici del prodotto delle api sono noti da secoli e vengono confermati da studi recenti. E a beneficiarne non sono solo le vie respiratorie

Non poteva mancare la propoli, tra i rimedi anti-Covid-19 proposti sui social network da chi è convinto di avere in tasca la soluzione facile alla pandemia. Anche se non sono presenti studi clinici che ne dimostrino l’efficacia nel prevenire o alleviare la malattia, molti clienti di farmacie ed erboristerie si sono già lanciati all’acquisto. Convinti per lo meno di poter rinforzare le proprie difese immunitarie. Ma è davvero così? Quali sono i reali poteri della propoli e quando ha senso utilizzarla?

Lo abbiamo chiesto a Marco Biagi, ricercatore in biologia farmaceutica e direttore del Master in fitoterapia applicata all’Università di Siena. «La propoli è un prodotto elaborato dalle api a partire dalle secrezioni resinose raccolte dalle gemme e dalla corteccia delle piante di diverse specie, come gli alberi da frutto e i pioppi», spiega l’esperto. Il nome deriva dal greco «pro-polis», ovvero «davanti alla città». Perché le api usano questo composto a difesa dell’alveare, come stucco sanitizzante per riparare le rotture e neutralizzare microbi, parassiti e predatori.

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La propoli contiene fino a 150 molecole:

  • La parte più importante è rappresentata da resine e balsami, che costituiscono circa la metà di questa sostanza.
  • Anche la cera è abbondante nella propoli grezza. Nella cera sono contenute diverse vitamine, come la C, la E, la P e quello del gruppo B.
  • Il 10% è rappresentato da oli essenziali,
  • un altro 10% è costituito dai preziosi flavonoidi.
  • Il 5% è polline,
  • così come i minerali, soprattutto calcio, ferro, zinco, potassio e magnesio.

La composizione chimica della propoli

La sua composizione chimica può variare a seconda delle specie vegetali di origine e dalla stagione di raccolta. In genere, precisa Biagi, «la propoli grezza è formata per il 50-60% da cere e resine compatte. C’è poi una componente volatile, fatta per lo più da monoterpeni, e una buona percentuale di polifenoli (soprattutto flavonoidi quali galangina, pinocembrina, acacetina, crisina e pinobanksina), che costituiscono la parte più nobile e interessante dal punto di vista fitoterapico».

Propoli nell’antichità

Le possibili applicazioni in medicina sono conosciute da millenni. «Il primo a descriverle in maniera accurata è stato Plinio il Vecchio quasi duemila anni fa. Ma già gli Egizi avevano imparato a usare la propoli come stucco sanificante e ingrediente per la mummificazione dei corpi», ricorda l’esperto. La proprietà che è stata apprezzata per prima è quella antibatterica. La propoli agisce infatti come un antibiotico naturale. «È efficace soprattutto contro i batteri Gram-positivi come stafilococchi e streptococchi, responsabili delle infezioni della pelle e delle alte vie respiratorie. L’azione antisettica è discreta anche contro i batteri Gram-negativi, come quelli che causano infezioni urinarie e intestinali. Ma in questi casi la propoli deve fare un lungo viaggio nell’organismo per raggiungere il bersaglio da colpire e la sua azione risulta così meno evidente».

Efficace contro mughetto e candidosi

L’applicazione topica o locale è in effetti la strategia migliore, particolarmente efficace contro mal di gola, faringiti, tracheiti e tonsilliti. I benefici per queste indicazioni derivano anche dalle spiccate proprietà antinfiammatorie della propoli. «In questi casi è consigliata la formulazione liquida che può essere spruzzata direttamente in gola», prosegue Biagi. «La preparazione solitamente contiene alcol, per estrarre al meglio i polifenoli, ma per i bambini sono disponibili anche prodotti alcohol-free. Contengono meno principi attivi e per questo vanno assunti a dosi un po’ più elevate».

La propoli, grazie alla sua combinazione di proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie, combatte pure le affezioni del cavo orale. La si può usare sotto forma di colluttorio contro gengiviti, infiammazioni e piccole ulcerazioni della mucosa, incluse quelle dovute alla radioterapia. La propoli, applicata localmente a concentrazioni piuttosto elevate, è anche un discreto antimicotico che agisce in particolar modo su Candida albicans, responsabile di due frequenti disturbi. Il mughetto del cavo orale e la candidosi vaginale. «Le donne che soffrono di candidosi genitale, possono utilizzare detergenti intimi contenenti propoli che aiutano a ripristinare l’equilibrio della flora vaginale», aggiunge Biagi.

Le proprietà antisettiche e cicatrizzanti della propoli sono un toccasana anche per la pelle, in caso di ferite e infezioni cutanee. «L’ideale è applicare creme e pomate contenenti propoli», continua l’esperto. «Se contengono l’estratto secco, deve essere presente almeno all’1-2%, mentre, se contengono un estratto liquido (alcolico o sotto forma di tintura), la concentrazione deve essere tra il 5 e il 10%».

Spegne i bruciori della gastrite

Buone notizie anche per chi soffre di mal di stomaco. I bruciori causati dalla gastrite, spiega Biagi, possono essere tenuti a bada «con una dose massiccia di propoli (almeno 1,5 grammi di estratto secco oppure 100 gocce di estratto liquido al giorno) da suddividere in due somministrazioni, prima e dopo pranzo. Il trattamento, però, non deve durare più di dieci giorni. Nel mese di pausa tra un ciclo e l’altro si possono usare altri prodotti vegetali ad azione lenitiva ed emolliente come gli alginati, che creano un film protettivo sulla mucosa gastrica».

Altre preziose indicazioni emergono dagli ultimi studi condotti all’Università di Siena. I ricercatori hanno infatti dimostrato che la propoli, oltre ad avere un effetto antinfiammatorio sulla mucosa gastrica, esercita anche un’importante attività antibatterica contro Helicobacter pylori agente spesso responsabile di gastrite cronica e ulcere. «Questa scoperta apre nuovi scenari per l’utilizzo della propoli come gastroprotettore», afferma Biagi. «Il nostro obiettivo è mettere a punto un protocollo che permetta di usare questo prodotto come terapia complementare dopo gli antibiotici per l’eradicazione di Helicobacter».

Propoli e Covid-19

E per quanto riguarda il discusso capitolo virus? «Le proprietà antivirali della propoli sono state molto studiate, ancora prima che scoppiasse la pandemia da Sars-CoV-2, ma finora è stata dimostrata solo una blanda attività contro l’herpes labiale. La propoli ha un effetto diretto sul virus piuttosto limitata, ma riesce comunque a limitare l’estensione della ferita erpetica», spiega l’esperto dell’Università di Siena. Dalla letteratura scientifica risulta anche l’efficacia della propoli nel prevenire l’insorgenza e trattare la sintomatologia infiammatoria delle infezioni delle alte vie aeree come quelle del raffreddore comune o dell’influenza stagionale. «Anche in questi casi la propoli non esercita un’azione diretta contro il virus. Ma l’efficacia è legata alla sua attività immunomodulante. I più recenti studi scientifici suggeriscono che la propoli può rinforzare le nostre difese nei confronti dei virus tipici della stagione invernale migliorando in particolare l’attività di componenti dell’immunità innata come macrofagi e altri fagociti», continua Biagi.

Agire in prevenzione significa premunirsi per tempo. Per prepararsi all’inverno, ad esempio, bisognerebbe partire già a fine settembre, assumendo propoli per tre cicli di trattamento da tre settimane intervallati da un mese di pausa. Si possono prendere 20 gocce di estratto liquido idroalcolico al giorno, oppure capsule e tavolette che contengono 150-200 mg di estratto secco titolato almeno al 12% in flavonoidi calcolati come galangina».

Purtroppo non esistono studi che dimostrino un’azione specifica contro il nuovo coronavirus. «È fuorviante, se non controproducente, traslare dati relativi a una infezioni virale a un’altra completamente diversa e che determina una risposta immunitaria del tutto differente», ammonisce l’esperto, che continua: «la propoli ha uno spettro di attività ampio, ma solo un’adeguata e mirata sperimentazione pre-clinica e clinica potrà dirci se potrà avere un ruolo nella gestione della malattia Covid-19».

propoli

La propoli è adatta anche ai bambini

Scegliere una propoli di qualità non è un’impresa facile. «Non esiste una standardizzazione dei preparati perché la propoli non è registrata come farmaco. Ma rientra nella categoria dei prodotti di tipo alimentare, cosmetico e parafarmaceutico», spiega l’esperto. L’unico modo per orientarsi è leggere attentamente l’etichetta che deve riportare la titolazione, ovvero la quantificazione chimica dei principi attivi. «In genere questa analisi fitochimica è presente nei preparati di tipo industriale, che garantiscono anche una più accurata rimozione di cere, pollini e altri elementi allergizzanti».

Se escludiamo le persone che hanno una sensibilità già nota ai prodotti delle api, tutti possono usare la propoli a partire dai 3 anni di età, anche se in commercio esistono prodotti pediatrici appositamente formulati per bambini a partire dai 12 mesi. «La propoli, usata localmente e per pochi giorni, non dà particolari effetti collaterali o interazioni con altri farmaci», precisa Biagi. «Bisogna invece fare più attenzione quando la si assume per bocca per periodi prolungati. Questo è sconsigliato a chi soffre di malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide e le tiroiditi. Per le donne in gravidanza non ci sono particolari allerte per l’uso locale come spray per la gola o per uso cutaneo, ma il consiglio è quello di consultare sempre prima il proprio medico».

Controindicazioni nell’uso della propoli

Ricapitolando, la propoli che si trova in commercio è ben tollerata e sicura, ma:

  • Se ne sconsiglia l’uso ai bambini sotto i 3 anni.
  • Chi è allergico ai prodotti delle api come il miele, oppure ha reazioni allergiche alle loro punture deve evitare di utilizzarla.
  • Chi è allergico ai pollini dovrebbe fare attenzione prima di usare la propoli. Come detto infatti questo prodotto ne contiene al suo interno.
  • Come per tutti gli integratori è bene parlarne con il medico prima di assumerla. Questa raccomandazione diventa un imperativo se stiamo prendendo farmaci. In particolare sembra avere qualche interazione con i farmaci anticoagulanti.
  • Prima di assumerla in gravidanza o durante l’allattamento è meglio parlare con il proprio medico curante.

Ce ne sono di tutti i colori

Le caratteristiche chimico-fisiche e le proprietà biologiche della propoli dipendono dalla provenienza vegetale. Ogni zona del mondo ha «la sua propoli». Il colore può variare assumendo le tonalità del verde (propoli brasiliana da Baccharis spp.), del rosso (propoli brasiliana da Dalbergia spp.) del giallo-bruno (euroasiatica a prevalenza di pioppi), del nero (resina a prevalenza di betulla). Le propoli più usate in medicina sono la verde e la euroasiatica, ricche rispettivamente in flavonoidi e artepillina C. L’azione antinfiammatoria e antimicrobica è particolarmente evidente nella propoli euroasiatica, mentre le propoli brasiliane sono quelle più investigate per i meccanismi immunomodulanti.

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