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Sclerosi multipla: la storia di Simona e Paolo

«Voglio dare un nuovo tipo di idea a questa disabilità, mi ha tolto qualcosa ma voglio che aggiunga anche qualcosa»

Simona e Paolo sono moglie e marito e hanno due figlie. La loro vita è emblematica: tutto trascorre normalmente, fino a quando non arriva la diagnosi di sclerosi multipla per Simona. «La parte più difficile è stato accettare la malattia – spiega Paolo che si occupa a tempo pieno della moglie – poi abbiamo dovuto capire come procedere. Anche le cose banali andavano organizzate e prima non era così».

Anche loro hanno partecipato all’evento Tech Care dalla cura al prendersi cura organizzato da Sanofi Genzyme con il patrocinio dell’Aism, per trovare soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita delle persone con sclerosi multipla. 

Gruppo San Donato

Dopo un primo momento di difficoltà dovuto anche al fatto che Simona ha dovuto rinunciare al suo lavoro – si occupava di toelettatura di cani di lusso – la famiglia si è unita per vivere la malattia nel modo più significativo possibile. «Io dico spesso che la malattia è la mia gemella siamese – racconta Simona – dobbiamo trovare un equilibrio, se no non va avanti nessuna delle due».

Ora Simona ha deciso di tornare a studiare, iscrivendosi all’università, di cantare e di fare tutto quello che prima avrebbe voluto fare, ma non ne aveva il tempo. «Ho bisogno di dare un senso a quello che mi è successo – spiega – l’unica cosa di cui ho ancora paura è di fare parapendio».

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