Niente più distribuzione nelle piazze italiane ma l’appuntamento con le Arance della Salute è confermato anche per il 2021, solo con modalità diverse. Cambia il format ma non la sostanza, insomma. Nell’anno in cui i volontari Airc non possono scendere in piazza a causa della pandemia, infatti, è comunque possibile sostenere la ricerca scientifica, acquistando gli iconici agrumi rossi nella grande distribuzione.
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Le Arance della Salute 2021
Dal 4 al 14 febbraio si possono trovare le Arance della Salute in oltre 6000 punti vendita su tutto il territorio, fino a esaurimento scorte. Le aziende aderenti doneranno 50 centesimi ad Airc per ogni reticella venduta. Ma non finisce qui: i Comitati Regionali e i volontari della Fondazione distribuiscono su richiesta marmellata d’arancia (vasetto da 240 grammi, donazione minima 6 euro) e miele di fiori d’arancio (confezione da 500 grammi, donazione minima 7 euro), insieme alla guida con le informazioni sulla prevenzione e con alcune ricette a tema arance firmate dagli chef aderenti ai Jeunes Restaurateurs d’Italia. La marmellata e il miele è disponibile anche sullo shop online.
L’impegno di Airc per il 2021
Nel 2021 Fondazione Airc e Fondazione Italiana per la Ricerc a sul Cancro investiranno più di 125 milioni di euro per sostenere circa 5190 ricercatori che stanno lavorando alla messa a punto di metodi per diagnosi sempre più precoci e di trattamenti più efficaci e mirati per tutti i tipi di cancro. Un impegno straordinario, possibile grazie alla fiducia di 4,5 milioni di sostenitori e al contributo di 20 mila volontari, che si traduce nel sostegno di 622 progetti di ricerca, 71 borse di studio, 22 programmi speciali e di IFOM, centro di eccellenza internazionale nel campo dell’oncologia molecolare.
Il cancro, infatti, resta un’emergenza mondiale e ricercatori e medici non possono permettersi battute d’arresto. Stando al rapporto I numeri del cancro in Italia 2020, ad esempio, lo scorso anno il tumore ha causato, solo nel nostro Paese, più del 25% dei decessi totali e si sono registrate 377.000 nuove diagnosi, cioè più di 1000 al giorno.
Le ripercussioni del Covid-19 sulla situazione oncologica
Quella al cancro è sempre una sfida importante ma lo è ancor di più in questo particolare contesto storico. «L’emergenza Covid, oltre a non aver messo il tumore in lockdown, ha avuto diverse conseguenze negative sui progressi della ricerca in oncologia» interviene Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico Fondazione Airc.
«La prima ripercussione è stata quella sulla ricerca di base, in quanto è stata fortemente rallentata l’attività degli studi condotti in laboratorio e indispensabili per capire i meccanismi che portano allo sviluppo del cancro e alla sua progressione. La seconda sul trasferimento clinico e in particolare sugli studi condotti per l’approvazione di nuovi farmaci o di nuove strategie terapeutiche per i pazienti. A ciò si aggiunge l’allarme lanciato dall’Osservatorio Nazionale Screening sul rinvio degli screening con una ripercussione sulle nuove diagnosi e un conseguente ritardo nel curare la malattia. Tutte indicazioni che ci fanno ben comprendere la necessità di dare nuovo slancio al lavoro dei nostri scienziati per recuperare, nel più breve tempo possibile, il terreno perduto perché il cancro non aspetta».