Quando ti trovi in un luogo chiuso ti manca l’aria e ti senti soffocare? È claustrofobia, una di quelle fobie specifiche generate dal timore irragionevole di un oggetto, luogo o situazione. Chi ne soffre è consapevole dell’irrazionalità della sua paura, ma difficilmente riesce a dominarla. Come fare a gestirla e curarla?
Prima di tutto si può provare la psicoterapia, in particolare quella cognitivo comportamentale, la più efficace nel tempo. In alternativa, ci sono tre classi di farmaci specifici: gli antidepressivi, che non creano dipendenza e assuefazione migliorando la sintomatologia in modo efficace e duraturo, le benzodiazepine, che creano però dipendenza psicologica senza risolvere il problema clinico, e i betabloccanti, che sono quelli meno utilizzati.
Infine, c’è la terapia combinata/integrata, che comporta l’utilizzo sia di psicoterapia che di farmaci. È indicata in particolare nelle fasi iniziali per consentire un miglioramento immediato della sintomatologia, oppure nel corso di una psicoterapia iniziata precedentemente nel caso in cui i sintomi divengano disfunzionali e non controllabili.
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