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27 settembre – Bimbi raffreddati? I consigli dei pediatri

Oltre 300.000 bambini si sono presi il primo malanno di stagione. Nessuna paura: molti liquidi e riposo

Si abbassano le temperature, specie nelle ore serali e al mattino, e arriva la prima importante ondata di raffreddore, che colpisce soprattutto i bambini più piccoli. Sono infatti circa 300.000 i bimbi italiani che hanno meno di sei anni, che negli ultimi giorni, stanno affrontando questo malanno di stagione.

A essere imputato, oltre ai primi freddi, anche il ritorno negli asili nido e nelle scuole materne. I bambini giocano insieme, starnutiscono, toccano gli stessi giocattoli, si stringono le manine e il virus si propaga.

Gruppo San Donato

C’è grande differenza però con le vere e proprie epidemie di influenza che colpiscono generalmente a cavallo tra Natale e gennaio, per poi riapparire nei mesi di aprile e maggio. I bambini arrivano infatti da un lungo periodo di vacanza: sono riposati, hanno passato molte ore all’aria aperta, hanno fatto passeggiate in montagna e giocato al mare. Tutte attività che rendono più forte il loro sistema immunitario. Di conseguenza il raffreddore passa molto più velocemente e senza la necessità di ricorrere a troppi farmaci.

I pediatri spiegano che il sintomo più importante è proprio il mal di gola, anche se questo raffreddore può essere accompagnato pure da qualche linea di febbre e da colpi di tosse. Naso chiuso e gola dolorante spingeranno i bambini a mangiare meno del solito e a essere un po’ più deboli. Non bisogna però forzarli: l’importante è che bevano molti liquidi, soprattutto acqua o tisane come tè e camomilla leggermente zuccherati magari con del miele. Altro punto importante usare delle soluzioni saline che si trovano facilmente in farmacia per effettuare dei lavaggi nasali e liberare il naso, in modo che possano respirare bene e di conseguenza dormire più facilmente.

Naturalmente a livello di prevenzione, suggeriscono gli esperti, è sempre bene insegnare ai bambini a lavarsi spesso le mani e a non buttare in giro i fazzoletti di carta con i quali si sono soffiati il naso, in modo da non “passare” il proprio raffreddore agli altri coetanei.

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