La miastenia oculare è una miastenia gravis che colpisce solo la zona dell’occhio. Si tratta di una malattia autoimmune cronica. Avviene quindi quando alcuni anticorpi impediscono la contrazione dei muscoli dell’area oculare. In pratica il nostro sistema immunitario reagisce in modo esagerato, che riconosce come estraneo alcuni organi o tessuti del corpo umano, aggredendoli come se fossero batteri o virus. Come per tutte le malattie autoimmuni, anche in questo caso le cause non sono conosciute. A esserne colpiti sono uomini e donne allo stesso modo. Nel nostro Paese è abbastanza rara.
In genere due pazienti su tre di coloro che sono colpiti da miastenia gravis manifesta i primi sintomi nell’area dell’occhio e delle palpebre. In genere l’80% di loro sviluppa problemi anche in altre zone del corpo. Se invece dopo tre anni dalla diagnosi la malattia resta confinata agli occhi, c’è il 94% di possibilità che la condizione non interessi altri muscoli.
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Quali sono i sintomi della miastenia oculare?
I sintomi tipici sono:
- diplopia, quindi visione doppia. Avviene perché a essere colpito è un singolo muscolo extraoculare di uno dei due occhi;
- ptosi, cioè la palpebra cadente. Succede perché non funziona in modo corretto il muscolo elevatore della palpebra superiore.
Altri sintomi, anche se meno comuni, sono:
- il segno di Cogan, che è un movimento inconsueto verso l’alto della palpebra superiore;
- il nistagmo, ossia il movimento rapido e ripetuto del globo oculare.
Come si diagnostica la malattia?
La miastenia oculare è complicata da identificare, perché ha sintomi simili a diverse malattie dell’occhio. Quando lo specialista sospetta che un paziente abbia questa patologia dopo la visita di routine, può richiedere:
- esami del sangue;
- elettromiografia;
- la prova dell’edrofronio.
Quali sono le terapie contro la miastenia oculare?
Sfortunatamente non esiste una terapia specifica né per la miastenia gravis, né per quella oculare. Ci sono solo farmaci in grado di alleviarne i sintomi.
Spesso lo specialista prescrive gli inibitori della colinesterasi, di solito la piridostigmina. Vengono usati anche i cortisonici per ridurre la risposta immunitaria e rendere meno aggressivi gli autoanticorpi. In genere si assume il prednisone. Si può scegliere anche l’impiego di immunosoppressivi, come l’azatioprina, il metotressato e la ciclosporina. In alcuni particolari casi il medico può decidere anche l’asportazione del timo.
Per la diplopia può essere utile bendare l’occhio che provoca la visione doppia o applicarvi una speciale lente a contatto. Per la ptosi palpebrale, si possono usare gli occhiali a stampella o le lenti a contatto sclerali, allo scopo di sostenere la palpebra cadente.