Questo dispositivo ha in realtà tre nomi: ossimetro, saturimetro o pulsiossimetro. È uno strumento piccolo e maneggevole. Il suo ruolo è quello di rilevare la saturazione di ossigeno nel sangue. Per fare questo analizza la quantità di emoglobina ossigenata (HbO2) non invasiva. Avere livelli di ossigeno corretti nel sangue serve a capire se la situazione degli alveoli polmonari è giusta. Com’è ormai noto a tutti Covid 19 può compromettere l’ossigenazione del sangue.
In questo articolo
Saturimetro: quali sono i valori corretti?
Va segnalato subito che gli ossimetri possono dare un risultato sbagliato, in genere fino al 2 per cento. Di questo va tenuto conto.
Se il vostro livello di ossigeno è 92 o addirittura inferiore dovete contattare subito il vostro medico. È più facile intervenire sui livelli di ossigeno che stanno cominciano a scendere, rispetto a quelli che sono molto bassi. Spesso però senza un pulsiossimetro ci si accorge che i propri livelli di ossigeno nel sangue sono bassi, quando ormai bisogna andare in ospedale.
I risultati vengono poi espressi in percentuale:
- un valore pari al 100% in assenza di somministrazione artificiale di ossigeno, viene considerato un indice di iperventilazione
- in generale tra il 95 e il 99% la situazione è tranquilla;
- 95% – 99%: situazione ottimale, il sangue è ben ossigenato e non ci sono problemi “apparenti” legati all’ossigenazione;
- 91% – 94%: si parla di ipossiemia lieve, cioè una lieve riduzione della quantità di ossigeno disponibile nel sangue;
- 86% – 90%: stato di ipossiemia moderata;
- Valori sotto l’86%: stato di ipossiemia grave.
Saturimetro e fumatori
L’ossimetro non è in grado di capire se il gas che sta rivelando sia ossigeno o meno. Rileva la percentuale di ossiemoglobina. L’emoglobina però si lega anche al monossido di carbonio. Quindi il dispositivo legge la presenza di monossido come se fosse ossigeno, perché la “forma” della molecola è uguale. Di conseguenza se un fumatore procede alla misurazione dopo aver fumato una sigaretta potrebbe credere di avere livello di ossigenazione perfetti, mentre il suo sangue è contaminato dal monossido di carbonio.
Un ex fumatore potrebbe avere valori tra il 92 e il 96% a seconda di quanto abbia fumato e dei danni polmonari. Soprattutto i forti fumatori difficilmente recupereranno tutta la capacità polmonare.
Ci sono situazioni che possono rendere sbagliata la rilevazione dell’ossimetro?
Sono molte le condizioni che possono falsare il risultato:
- innanzitutto la persona deve rimanere immobile durante la rilevazione;
- anche se siamo agitati i valori saranno sballati;
- in caso di vasocostrizione, quando cioè il sangue non fluisce correttamente;
- anche se la falange è fredda i valori potrebbero essere inferiori a quanto sono in realtà;
- se abbiamo una temperatura corporea inferiore ai 35 gradi, si può avere un risultato non veritiero;
- lo stesso succede con chi soffra di pressione bassa.
C’è qualche rischio a monitorare il proprio livello di ossigeno a casa con il saturimetro?
C’è il rischio che ci sia una lettura sbagliata o che ci si misuri i livelli di ossigeno in modo scorretto. Queste situazioni spingono le persone a cercare assistenza in ospedale senza che ne abbiano realmente bisogno. Se vivete con un’altra persona che si sente bene, prima di spaventarvi, misurate anche a lui o a lei i livelli di ossigeno. Anche quando i livelli di ossigeno sono ok, vi sentite con il fiato corto o avete la febbre, è comunque consigliabile contattare il proprio medico.
Sono affidabili?
Ci sono moltissimi modelli di ossimetri in commercio. La cosa migliore è chiedere al medico o al farmacista di fiducia quale sia meglio acquistare.
Ossimetro: quale dito è meglio usare?
La maggior parte degli esperti sostiene che sia meglio utilizzare l’indice. Un piccolo studio ha però evidenziato che il dito più adatto è il medio della mano dominante. Quindi se si è mancini quello della mano sinistra, se si è destrimani quello della mano destra. Sempre secondo questa ricerca il secondo dito più adatto sarebbe il pollice sempre della mano dominante. In realtà la differenza è minima, quindi è abbastanza ininfluente quale dito usare.
Lo smalto sulle unghie può influire sul risultato? E le unghie lunghe o quelle finte?
La risposta è sì. Gli smalti scuri possono influire sulla capacità di lettura del dispositivo. Le unghie lunghe possono rendere difficoltoso inserire nel modo corretto il dito nel pulsossimetro. Anche le unghie finte possono falsare i risultati. “unghie gel” (quelle che vengono incollate su quella normali): potrebbero generare falsi risultati.
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