Sapevate che la pelle maschile è più spessa di quella femminile (di circa il 16%) e quindi è più protetta, resistente e meno sensibile? A dirlo è Leonardo Celleno, dermatologo e Direttore del Centro di ricerche cosmetologiche dell’Università Cattolica di Roma, che aggiunge: «Grazie a questa particolare conformazione, il viso dell’uomo invecchia più lentamente di quello della donna, tanto che anche la comparsa delle rughe è più tardiva».
Ma è bene che gli uomini non cantino vittoria troppo presto: purtroppo (per loro) c’è un rovescio della medaglia. La degenerazione delle fibre di sostegno, collagene ed elastina, avviene più in fretta e le rughe diventano più marcate che nella donna. Tutta colpa delle aggressioni esterne (sbalzi di temperatura, smog, freddo), della rasatura che esercita un’azione abrasiva, della mimica facciale, della nicotina che agisce come vasocostrittore, dell’impatto dei raggi ultravioletti, della scarsa idratazione e dell’abuso di alcolici. Ecco perché la pelle dell’uomo non deve essere abbandonata a se stessa ma deve essere sottoposta a una beauty routine (al maschile).
Per prima cosa, bisogna pensare alla detersione: «Per lavarsi il viso, al posto del banale sapone, meglio consigliargli un latte o un gel specifici, in grado di asportare lo sporco e impurità rispettando il pH cutaneo» spiega il dermatologo.
In secondo luogo, lo step dello scrub: «La cute maschile appare spesso ruvida, spenta e poco ossigenata. Una volta a settimana va quindi stimolato il rinnovamento cellulare. Serve un esfoliante, da massaggiare con leggeri movimenti circolari e insistendo sui lati del naso, più soggetti a comedoni, punti neri e pori dilatati, e sulla fronte, la prima a invecchiare» continua Celleno.
Infine, è necessario idratare: «Numerose le formule declinate al maschile, idratanti, nutrienti e protettive: da applicare dopo la rasatura, devono la loro efficacia ad acido ialuronico, oligoelementi, ceramidi, glicoproteine ed estratti vegetali. Non possono mancare neanche gli antiossidanti: polifenoli, acido lipoico, vitamine C ed E, flavonoidi, licopene (estratto dal pomodoro), gingko biloba, selenio e zinco» conclude il dermatologo.
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