Cambio dell’ora e dieta. Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre sposteremo le lancette dell’orologio indietro di un’ora, dalle tre alle due. Avremo quindi più luce al mattino, ma farà buio prima. Questa potrebbe essere l’ultima volta. Nel 2021 i Ventisette Paesi dell’Unione europea decideranno se abolire o meno il cambio dell’ora. Il consiglio classico degli esperti è quello di spostare l’ora in cui si va a dormire di un quarto d’ora, nei tre o quattro giorni precedenti. Questo permette un adattamento graduale ed è un consiglio che vale per tutti.
Anche dormire con gli scuri o le tapparelle non del tutto abbassati può essere di aiuto perché consente al nostro corpo di regolare la fase luce-buio, e di entrare in sintonia con i nuovi ritmi (sai cos’è l’orologio biologico?). È importante inoltre esporsi il più possibile alla luce solare nei primi tempi di cambio di orario, si può a questo proposito approfittare della domenica per stare all’aria aperta o fare passeggiate.
Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, scopri di seguito quali nutrienti devi portare in tavola.
In questo articolo
Cambio dell’ora e dieta: non dimenticare le vitamine del gruppo B
Fondamentali le vitamine del gruppo B, soprattutto la B12 (scopri qui i cibi che ne contengono di più), che hanno un’azione energizzante sia per il corpo, sia per la mente.
Tra gli alimenti più ricchi di vitamine del gruppo B ci sono:
- le uova (contengono vitamine B12, B2, B5),
- i formaggi stagionati come parmigiano, provolone e groviera,
- lo yogurt, il latte e la mozzarella.
- Ma anche i cavolfiori, che contengono vitamine del gruppo B e antiossidanti molto potenti, con azione antinfiammatoria.
Cambio dell’ora e dieta: il ruolo del triptofano
Il triptofano ha un effetto positivo sullo stress, perché è un precursore della serotonina, un ormone che contribuisce al benessere. Chi ha bassi livelli di serotonina è incline alla depressione. La pasta, per esempio, è una buona fonte di energia e di triptofano. Ma lo sono anche i funghi, la pappa reale, le mandorle dolci secche, la bieta cruda, gli anacardi.
La vitamina C
La vitamina C aumenta la resistenza alle infezioni, facilita l’assorbimento del ferro, favorisce la formazione del collagene e ha un’azione antiossidante, depurativa e antinvecchiamento. Dove la troviamo? Ovviamente negli agrumi, ma non solo. Peperoncino, peperoni rossi e gialli, prezzemolo, rucola, broccoletti e kiwi sono più ricchi in vitamina C di arance e mandarini. Scopri qui la lista di tutti gli alimenti che contengono questa vitamina.
Cambio dell’ora e dieta: il ruolo della vitamina E
Il tocoferolo, o vitamina E, è raccomandato dal ministero della Salute nella stagione fredda perché in grado di fare da scudo contro raffreddore e influenza. Si tratta di un potente antiossidante che protegge le cellule dallo stress ossidativo, che avviene quando ci sono troppi radicali liberi, tanto che il corpo non riesce più a smaltirli normalmente.
Se non si assume una dose sufficiente di questa vitamina, è più facile essere colpiti da infezioni, problemi alla vista e debolezza muscolare.
Le fonti naturali di vitamina E sono in primo luogo i semi oleosi: nocciole, mandorle, noci e pinoli. In questo articolo i cibi che ne sono più ricchi. Per assorbire la vitamina E il corpo ha bisogno di grassi. È quindi meglio mangiare questi cibi con dell’olio extravergine di oliva oppure con un avocado.
Sali minerali
Un aiuto in più può arrivare anche dai sali minerali. Il ferro per contrastare la stanchezza, il potassio per il benessere del cervello e per l’equilibrio della pressione sanguigna. Il magnesio, invece, aiuta ad affrontare i periodi di tensione. Li troviamo, ad esempio, nella frutta secca e nelle patate dolci.