Tristi, soli e pronti a tutto pur di trovare l’anima gemella. È questa l’idea che è pervasa nell’immaginario collettivo sui single, complici anche telefilm o cinema. In realtà un nuovo studio, presentato al 124esimo Convegno Annuale della American Psychological Association, abbatte questi stereotipi.
Questa ricerca, condotta dall’Università della California-Santa Barbara, dimostra come i single – in Italia sono oltre 7 milioni secondo i dati Censis – abbiano in realtà un forte senso di autodeterminazione e siano più portati a sperimentare una crescita psicologica, rispetto a chi è sposato.
I ricercatori americani hanno analizzato oltre 800 studi precedenti: pochi di questi in realtà si focalizzavano direttamente sui single, ma sono stati utili per fare raffronti con il mondo dei sentimentalmente impegnati.
Proprio da questo confronto si è evidenziato come i single tendano a dare un valore maggiore al lavoro che svolgono e come abbiano relazioni più strette più valore al proprio lavoro e sono anche più in contatto con la famiglia, i vicini, gli amici e tutti coloro che li circondano.
Ma c’è di più: i single sono portati a vivere una continua crescita e un continuo sviluppo come persona. Inoltre sono meno inclini a sperimentare emozioni negative rispetto a chi è sposato.
«Un numero sempre maggiore di persone è single per il semplice motivo che ha scelto di esserlo – spiega Bella DePaulo, prima autrice di questo studio – perché vivere da soli gli permette di vivere una vita piena, autentica e ricca di significato». (Scopri qui gli studi che parlano di matrimonio)
Anche se diversi studi sostengono che sposarsi rende le persone più felici, meno isolate e addirittura più in salute, la DePaulo sostiene che questi studi non abbiano un vero supporto metodologico. Anzi secondo la ricercatrice «Quando le persone si sposano, diventano più isolate».
Francesco Bianco
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