Per essere più produttivi sul lavoro, bisognerebbe dedicarsi un po’ di più all’ozio. Sembra quasi un paradosso, eppure concedersi qualche meritata pausa tra le nostre infinite attività aiuta a ricaricare le pile e a ripartire col piede giusto.
«La prima conseguenza diretta del superlavoro è lo stress, che poi ognuno canalizza in modo diverso» spiega Rosa Angela Fabio, professoressa di Psicologia Sperimentale all’Università degli Studi di Messina. «Può sfociare in disturbi fisiologici come tachicardia, alopecia, dermatite, gastrite; in problemi di natura emotiva, per cui ad esempio si può diventare più ansiosi o più fragili e scoppiare a piangere per un nonnulla; oppure può intaccare le funzioni cognitive provocando disturbi nell’attenzione, nel linguaggio o danni a carico della memoria a breve termine» continua la psicologa.
Ecco allora che qualche momento di inerzia può rappresentare un investimento in benessere fisico e mentale, senza dimenticare che ha il potere di rigenerare anche i nostri ritmi lavorativi. «Sfruttare il tempo libero per dedicarsi alla propria individualità, scoprire e coltivare le nostre risorse, non solo è un antidoto indispensabile alla fatica della quotidianità, per prendere fiato ed essere più produttivi, ma è anche la chiave dell’appagamento» sostiene Duccio Demetrio, professore di Filosofia dell’Educazione all’Università Bicocca di Milano e Direttore Scientifico dell’Accademia del silenzio di Anghiari (Arezzo).
Qualche idea per oziare “bene”? Bisogna trovare del tempo per fare le cose che ci piacciono, abbandonando l’ansia del controllo e lasciandosi sorprendere da quello che accade: che sia disegnare, dedicarsi alle piante oppure scrivere, lasciando libera la fantasia.
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