Prestate attenzione alla salute delle vostre orecchie: dopo un tuffo in piscina o un bagno in mare potrebbero infiammarsi e causare dolore, prurito e senso di ovattamento dell’udito. Si tratta della cosiddetta otite del nuotatore, che interessa soprattutto giovani e adulti che trascorrono molto tempo in acqua.
«È un disturbo che colpisce la cute del condotto auricolare esterno – spiega Roberto Teggi, specialista in otorinolaringoiatria e docente di riabilitazione vestibolare all’Università Vita Salute San Raffaele di Milano – e spesso questo dipende da un’infezione batterica». L’acqua delle piscine o del mare, soprattutto con le alte temperature, contiene germi che possono proliferare ed entrare in contatto con la pelle del condotto uditivo.
Prevenire l’otite del nuotatore, però, si può. Come? Prima di partire per le vacanze sarebbe meglio sottoporsi a una visita specialistica per verificare che non ci siano piccole lesioni o infezioni già in corso. Inoltre, è importante rimuovere gli eventuali tappi di cerume perché trattengono i batteri e li pongono a contatto della pelle: attenzione però a non usare bastoncini di cotone o garze che potrebbero spingere il cerume verso il timpano. Al limite si possono utilizzare prodotti spray per uso locale per eseguire il lavaggio. Dopo un bagno o un tuffo si può detergere il condotto uditivo con l’acqua borica (5 mm di liquido al 3% in una siringa senza ago).
Se invece l’otite è già in atto, si possono usare delle gocce da applicare localmente con cortisone e antibiotico ed evitare di immergere la testa in acqua. Per combattere il dolore, via libera a farmaci con paracetamolo e ibuprofene, che hanno anche un’azione antinfiammatoria. Se le gocce non sortiscono alcun effetto, bisogna rivolgersi all’otorinolaringoiatra.
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