Una enorme quantità di studi ha dimostrato che l’attività fisica è benzina per la funzione cognitiva, ma i meccanismi che stanno dietro questa che è ormai considerata una verità scientifica non erano ancora conosciuti. Ora i ricercatori hanno fatto luce su perché correre migliora l’apprendimento e la memoria.
I ricercatori del National Institute on Aging hanno dimostrato come la corsa aumenti i livelli di una proteina che sta alla base della memoria. Questa proteina, che si chiama catepsina B, stimola la crescita dei neuroni e migliora la capacità di ricordare, soprattutto i luoghi e l’orientamento nello spazio.
I risultati conseguiti, ancora una volta sottolineano l’importanza di un corretto stile di vita per il nostro benessere sia fisico sia mentale. «Le persone ci chiedono spesso – spiega Henriette van Praag, principale autrice dello studio – quanto esercizio fisico debbano fare, quante ore al giorno. La nostra ricerca suggerisce che i cambiamenti più importanti avvengono con il mantenimento di un regime di esercizio fisico costante nel tempo»
La ricerca, che è stata pubblicata su Cell Metabolism, è la prima a dimostrare un legame tra la catepsina e la memoria. In pratica la corsa aiuta il cervello a sviluppare nuove cellule attraverso un processo chiamato “neurogenesi”, che generalmente avviene durante lo sviluppo ma, in alcuni casi, può verificarsi anche nell’adulto. Le nuove cellule contribuiscono a migliorare la nostra capacità di apprendimento e quella di formare nuovi ricordi.
Il processo di neurogenesi negli adulti è un punto fondamentale, perché fino a qualche tempo fa si pensava che le cellule cerebrali non potessero più riprodursi. La conferma della neurogenesi negli adulti ha importanti implicazioni per le neuroscienze in generale. Come osserva un articolo di commento apparso su Science, la neurogenesi adulta, oltre a contribuire alla plasticità del cervello potrebbe avere un ruolo determinante nella cura delle malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer e il Parkinson.
Francesco Bianco
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