Pronto Soccorso presi d’assalto, file dai pediatri e dai medici di famiglia. Il caldo non arriva e gli italiani continuano ad ammalarsi. A maggio e nelle prime settimane di giugno si è vissuto un inatteso picco dell’influenza con raffreddori, febbre, tossi e mal di ossa. In forte aumento anche bronchiti e mal di orecchie. Insomma una situazione del tutto simile a quella che si vive nei mesi invernali. (Ecco quali sono i falsi miti sull’influenza)
Gran parte della responsabilità di questo inaspettato boom è da ricercare nella combinazione tra l’inverno con temperature miti, che ha consentito ai virus di resistere fino alla primavera inoltrata e i continui sbalzi climatici che si sono vissuti negli ultimi mesi, che, insieme ad elevati tassi di umidità, rappresentano un habitat ideale per virus e germi.
Come spesso accade i più colpiti sono stati bambini e anziani. I più piccoli hanno sofferto soprattutto di problemi alle vie respiratorie e a stomaco e intestino. I rimedi sono sempre gli stessi, ovvero quello che i medici suggeriscono durante il periodo invernale. Oltre al riposo (Leggi perché riposare combatte l’influenza) e alla terapia farmacologica se prevista dal medico curante, è molto importante bere molti liquidi e mangiare cibi leggeri ma ricchi di vitamine e sali minerali per contrastare la spossatezza, normale in questi periodi di malessere. Possono essere d’aiuto tisane a base di limone, ricco di vitamina C e zenzero, coadiuvante negli stati influenzali. Bisogna ripararsi sia dal caldo sia dal freddo eccessivi: bisogna evitare di uscire nelle ore più calde della giornata e stare attenti con ventilatori e condizionatori.
Anche il periodo delle allergie si è spostato: solitamente colpiscono con più vigore ad aprile, mentre ora i problemi ci sono anche a giugno.
Francesco Bianco
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