Per la prima volta una grande città degli Stati Uniti ha deciso di introdurre una tassa sulle bibite gasate, nonostante una campagna multimilionaria dell’industria delle bevande che ha cercato di bloccarla in tutti i modi. Nel mirino anche le bibite light che danneggiano la salute. (Leggi qui perché anche le bibite light aumentano il rischio di ammalarsi di diabete)
Nelle intenzioni di chi l’ha proposta, quella di dissuadere molte famiglie americane ad abusarne, migliorando così la salute dell’oltre milione e mezzo di residenti. Secondo invece chi era contrario, questa legge colpirà i piccoli rivenditori e le persone più povere. (Leggi qui perché le bibite gasate fanno danni paragonabili a quelle delle sigarette).
Jim Kenney, sindaco democratico della città, ha confermato che le nuove entrate saranno utilizzate per gli asili nidi, le scuole pubbliche e i centri ricreatici. «La nostra città di Philadelphia ha fatto un investimento storico per il nostro sistema dell’istruzione» ha detto il primo cittadino, commentando la nuova legge che tassa le bibite zuccherate e la loro versione light.
La tassa ammonta a circa 50 centesimi al litro. Sarà tassata qualsiasi bevanda zuccherata, ma anche la versione light. La stessa imposta è stata bocciata in più di 30 stati americani e l’unica altra città che ne ha una simile è Berkeley in California. L’industria delle bibite ha fatto una dura campagna pubblicitaria contro la tassa, dicendo che il maggior costo sarà per i consumatori, senza però entrare nel tema centrale della vicenda che è quello della salute, specie dei più piccoli.
A Philadelphia quasi il 70% degli adulti e più del 40% dei bambini sono sovrappeso o obesi. Il peso sociale dell’abuso di queste bibite è enorme, con oltre 200.000 morti che sono collegate al loro uso.
Francesco Bianco
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