Non nascondiamoci dietro a un dito, l’aspetto fisico conta. Soprattutto in un mestiere come il mio. Ho sempre saputo di voler fare l’attrice. Già a 16 anni ho iniziato con i primi provini, ed ero determinata a raggiungere i miei obbiettivi. Ero una ragazza normale, e questo ci tengo a sottolinearlo, formosa ma sicuramente diversa rispetto alle mie colleghe, molto magre e longilinee. Per costituzione fisica sono predisposta a mettere su chili e inoltre sono sempre stata pigra, storcevo il naso all’idea di fare qualsiasi tipo di attività fisica.
Per alcuni registi così com’ero non andavo bene e a 18 anni, a un provino, mi dissero che se volevo ottenere la parte del film dovevo dimagrire. Non era una richiesta scandalosa: nel mondo del cinema è normale che la fisicità dell’attore corrisponda a quella del personaggio da interpretare. Così, determinata ad avere quella parte, ho intrapreso una cura dimagrante che, col passare del tempo, si è rivelata nociva per la mia salute mentale e fisica. Si trattava di una dieta iperproteica (per saperne di più, leggi qui): ho abolito ogni genere di carboidrati, limitando all’estremo i grassi. Potevo mangiare solo cibi ricchi di proteine e poco conditi, come petto di pollo alla piastra o pesce magro al vapore.
ERO MAGRA MA NON IN SALUTE
Ovviamente, i risultati si sono visti subito e ciò ha rappresentato un incentivo a continuare questo regime alimentare per settimane, anzi mesi. Avevo perso dieci chili, ma pagando un prezzo altissimo: ero sempre stanca, spossata e debole. Per non parlare degli squilibri al sistema ormonale, come l’alterazione del ciclo mestruale, l’affaticamento renale e l’impatto sulla psiche. Non riuscivo a fare più niente, né a lavorare né a studiare. Il rapporto con il cibo era frustrante, perché mi sentivo in colpa persino nel mangiare una mela. Ero sicuramente più magra, ma non in salute.
La mia famiglia a quel punto, è stata la mia salvezza. Grazie all’aiuto dei miei genitori, ho capito che quella non era la dieta adatta da seguire per dimagrire e che quella non era la via giusta per piacermi, ma soprattutto per volermi bene. Adesso sono una donna di trent’anni, soddisfatta della propria vita e del proprio lavoro e ho raggiunto la consapevolezza che non potrò mai essere uguale a un’altra donna, ma soprattutto che non voglio esserlo. Il lavoro, per quanto sia la mia linfa vitale, non riuscirà mai più a mettere in crisi la mia salute.
HO IMPARATO ANCHE A CUCINARE
Il mio stile di vita, inoltre, è cambiato. Due volte alla settimana pratico il reformer pilates, che insegna una corretta postura e dona maggiore armonia e fluidità ai movimenti, avvalendosi dell’aiuto di particolari macchinari. Un vero toccasana per il corpo: i muscoli delle braccia e delle gambe sono allungati, tonificati e quelli addominali lavorano senza troppo sforzo e con risultati sorprendenti. Ma non è solo il fisico a trarne beneficio: il reformer pilates aiuta a scaricare le tensioni, lo stress della quotidianità e regala una buona carica di energia. Ho trovato lo sport adatto a me: non avrei mai pensato di potermi allenare con tanta costanza e con questi risultati!
Oltre all’attività fisica, seguo un’alimentazione sana e bilanciata, la tipica dieta mediterranea, facendo molta attenzione ai condimenti e ai metodi di cottura. Questo mi ha costretta a mettermi ai fornelli: per mangiare bene ho imparato a cucinare bene. Un modo di nutrirmi attento alla linea, ma che lascia spazio a qualche strappo alla regola, fortunatamente. Diciamo che ora nutro per il mio corpo lo stesso amore che provo per una bella sfogliatella alla napoletana…
Serena Rossi
Testimonianza raccolta da Cinzia Galleri per OK Salute e benessere marzo 2016
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