Bruciori, secchezza, sensazione di sabbia o di un corpo estraneo negli occhi, prurito, fotofobia ma anche eccessiva lacrimazione. Sono questi i sintomi dell’occhio secco, il modo in cui la disfunzione lacrimale è conosciuta al pubblico. In generale si può dire che dipende da una rottura dell’omeostasi del sistema di superficie oculare, normalmente garantita dalla presenza di una sufficiente quantità di lacrime, da una composizione e un’architettura regolare e stabile del film lacrimale, da una chiusura palpebrale corretta, con un normale ammiccamento, e da un adeguato ricambio del film lacrimale.
Il gruppo P.I.C.A.S.S.O. (Partners Italiani per la Correzione delle Alterazioni del Sistema di Superficie Oculare) promuove lo Smart test, un test di autovalutazione grazie al quale, rispondendo a poche domande, è possibile misurare la probabilità di soffrire di occhio secco. «Si tratta di un questionario, di semplice utilizzo che indaga la frequenza e l’intensità con cui si presentano i sintomi» spiega il professor Maurizio Rolando, del Centro Superficie Oculare, IsPre Oftalmica di Genova.
Se pensi di soffrire di occhio secco, armati di matita e fai lo Smart test
In questo articolo
Domanda 1
0 1 2 3 4
Mai Sempre
Domanda 2
0 1 2 3 4
Mai Sempre
Domanda 3
0 1 2 3 4
Mai Sempre
Domanda 4
0 1 2 3 4
Mai Sempre
Domanda 5
0 1 2 3 4
Mai Sempre
Risultati
Se il punteggio complessivo supera la soglia di 6 è probabile che ci sia un problema di occhio secco ed è bene che l’interessato si rivolga allo specialista. Ovviamente maggiore è il punteggio totalizzato e maggiori saranno le probabilità che la diagnosi sia corretta. Se il punteggio supera il valore di 12 è necessario valutare il paziente con particolare attenzione e sottoporlo a ulteriori accertamenti per escludere la presenza di una sindrome di Sjogren. Quest’ultima, una malattia autoimmune che provoca una disfunzione delle ghiandole lacrimali e salivari, è fortunatamente responsabile solo di una piccola parte dei casi di occhio secco.
Leggi anche…
None found