L’Herpes Simplex è un virus antico che una volta acquisito può rimanere latente nell’organismo per tutta la vita. Anche se piccole, le vescicole creano fastidio e imbarazzo. È possibile prevenirle? Esiste un vaccino? Abbiamo approfondito l’argomento con l’esperto di OK Antonio Volpi, professore di malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma (puoi chiedergli un consulto qui).
Che cosa è l’Herpes Simplex?
L’Herpes Simplex è un virus a Dna diffuso e conosciuto in tutto il mondo, dai paesi sviluppati alle popolazioni più isolate dell’Amazzonia, che causa infezioni latenti nei neuroni sensitivi. In uno studio condotto in diverse zone d’Italia è emerso che il 90 per cento della popolazione presa in esame conosceva bene questo disturbo, le sue caratteristiche e la sintomatologia. L’Herpes simplex è un virus antico, che ha notevoli capacità di perpetuarsi e di adattarsi all’organismo ospitante. Una volta contratto, permane per tutta la vita, il suo decorso è imprevedibile e “capriccioso”, può restare latente per lunghi periodi di tempo o alternare ricadute (riattivazioni del virus) che si susseguono a breve distanza l’una dall’altra.
Circa il 90 per cento della popolazione mondiale ha contratto il virus e almeno il 40-50 per cento ha sofferto di episodi di Herpes Simplex. Tra le cause di una maggiore frequenza di ricorrenze vi è principalmente una predisposizione genetica.
L’Herpes simplex “labiale” è il più diffuso: quali altre zone del corpo può colpire?
Tradizionalmente la forma più frequente, Herpes Simplex Virus di tipo 1, colpisce le labbra, ma può manifestarsi anche sugli occhi e nel naso. La seconda forma, Herpes Simplex Virus di tipo 2, è invece più grave, si localizza sui genitali e la trasmissione avviene per via sessuale, anche in assenza di sintomi.
La distinzione però non è così assoluta in quanto il tipo 1 può colpire a livello genitale e il tipo 2 a livello facciale. Inoltre il virus può impiantarsi in lesioni della pelle e dare luogo a quello noto come herpes gladiatorum.
Il periodo d’incubazione per entrambe le forme è di circa quattro giorni. La zona colpita si presenta arrossata e si avverte un leggero pizzicore, in seguito compaiono le tipiche vescicole a grappolo che poi si aprono e si trasformano in crosticine. Già dopo 24-48 ore al massimo il virus è scomparso, ma rimane l’infiammazione che nei casi più seri può essere molto dolorosa. Il decorso varia da individuo a individuo, ma si risolve comunque nel giro di 4 o 5 giorni, anche senza farmaci. Entrambe le infezioni, sia di tipo 1 sia di tipo 2, possono essere prive di sintomi.
Come si cura? E si può prevenire?
L’unica terapia vera ed efficace è rappresentata dagli antivirali sistemici come l’Aciclovir, sotto forma di pastiglie, raccomandate nel caso di frequenti e serie recidive ricorrenti. È possibile prevenire il manifestarsi della sintomatologia assumendo antivirali due o tre giorni prima di una vacanza in barca o in montagna o in tutte quelle situazioni in cui di solito si scatenano forti episodi di Herpes, come ad esempio l’esposizione ai raggi ultravioletti. Gli antivirali sono ben tollerati e non hanno particolari controindicazioni.
Creme locali a base di antivirali aiutano a ridurre i fastidi e il tempo di infettività, come pure, pur non avendo capacità antivirali, sono utili nella riduzione dei fastidi i cerottini idrocolloidali. Entrambi questi rimedi valgono per l’herpes labiale. La crema è sconsigliata per l’herpes genitale. In caso di localizzazione oculare esistono speciali colliri a base di antivirali.
Si è tanto sentito parlare di vaccino: esiste, ma soprattutto funziona?
Non esiste alcun vaccino di provata efficacia. Alcuni anni fa era stato messo in commercio, e poi tolto, il Lupidon, un vaccino tedesco che è stato utilizzato anche in Italia. Non è mai stata dimostrata la sua reale validità. Al momento ci sono un paio di promettenti studi di vaccini americani, ma sono ancora in fase di sperimentazione e prima di conoscere la loro efficacia profilattica e terapeutica bisognerà attendere i risultati definitivi degli studi.
Nelle forme più gravi l’Herpes Simplex può essere pericoloso?
Anche nelle manifestazioni meno serie, l’Herpes Simplex è comunque, per quanto ridotta, una problematica molto fastidiosa e imbarazzante per chi ne soffre. Il tipo 2 che colpisce i genitali è la forma più dolorosa, contagiosa e anche pericolosa perché se si presenta al momento del parto può causare un’infezione neonatale. Tra le forme più gravi, il tipo 1 può causare encefalite, una patologia molto pericolosa del cervello, che è spesso mortale o in caso di guarigione permangono gravi deficit soprattutto della sfera affettiva; in Italia colpisce ogni anno circa 200-300 persone.
di Eliana Canova
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