Mantenersi in forma dopo i 60 anni? E’ più facile se lo si fa a ritmo di salsa, merengue, bachata e cha cha cha. Lo dimostra uno studio dell’Università dell’Illinois a Chicago presentato al congresso dell’American Heart Association.
I ricercatori hanno coinvolto 54 ultrasessantenni di origine sud americana che praticavano poca attività fisica. Per scuoterli dalla loro pigrizia, li hanno divisi in due gruppi: quelli del primo gruppo hanno seguito un corso di educazione alla salute, mentre quelli del secondo gruppo hanno cominciato a sgambettare a passo di balli latino-americani un paio di volte alla settimana. Il programma è stato addirittura “tagliato su misura” in base alle loro origini (per lo più messicane), in modo da solleticare la loro parte più emotiva invogliandoli ancora di più a danzare.
A distanza di quattro settimane, i risultati sono stati molto incoraggianti. I ballerini sono riusciti a completare il test della camminata sui 400 metri in meno di 392 secondi, contro i 430 che impiegavano prima dell’esperimento. Anche l’attività fisica nel tempo libero è cresciuta, da 650 minuti a 818 minuti alla settimana. Gli stessi effetti non sono stati ottenuti dai coetanei che hanno invece seguito il corso di educazione alla salute: dopo quattro settimane hanno completato il test dei 400 metri in 409 secondi invece che 419, e il tempo speso a fare attività fisica è cresciuto da 522 a 628 minuti a settimana.
I ricercatori intendono ora proseguire con i loro studi per scoprire se il ballo porti anche altri benefici agli over-60: per questo stanno già “scaldando” i macchinari per la risonanza magnetica, che useranno per capire se la danza può rallentare anche l’invecchiamento del cervello.
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