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Sindrome di Takotsubo: di troppa felicità si può morire

Il cosiddetto "crepacuore" può insorgere anche a causa di picchi incontrollati di gioia ed emozioni improvvise

Emozioni improvvise e felicità incontrollata? Fate attenzione alla cardiomiopatia da stress, nota come sindrome di Takotsubo. Di gioia inaspettata e repentina si può anche morire, parola di ricercatori. Secondo uno studio pubblicato sull’European Heart Journal, rivista della Società Europea di Cardiologia, il cosiddetto “crepacuore” può insorgere e colpire mortalmente non solo a causa di dolore, sofferenza, ansia e gravi preoccupazioni ma anche per picchi fulminei di contentezza. La sindrome di Tako-Tsubo è stata descritta per la prima volta nel 1990: solo nel 10% dei casi interessa il sesso maschile.

Sindrome di Takotsubo: gli anglosassoni la chiamano happy heart syndrome, la sindrome del cuore felice

Se un’emozione è tanto intensa quanto inaspettata, i muscoli cardiaci potrebbero indebolirsi a tal punto che il ventricolo sinistro potrebbe assumere la forma di un vaso a collo stretto simile a quello che in Giappone viene utilizzato per la pesca dei polipi (da qui il nome “tako-tsubo”). Dolore al petto che viene e che va: cosa può essere.

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Non solo eventi tristi, ma emozioni forti 

Fino a poco tempo fa si pensava che a scatenare la sindrome del “cuore spezzato” fossero solo eventi tristi, paure o attacchi di rabbia (come è emerso dallo studio “Clinical Features and Outcomes of Takotsubo  Cardiomyopathy” pubblicato sul New England Journal of Medicine nel 2015). Ora si evince che anche gli stimoli positivi possono essere letali e causare quello che a tutti gli effetti potrebbe sembrare un infarto. I sintomi di Takotsubo, infatti, corrispondono a quelli dell’attacco cardiaco, cioè dolore al petto, affanno improvviso e alterazioni dell’elettrocardiogramma.

Come si è svolta la ricerca?

Nel 2011 Christian Templin, cardiologo dell’ospedale universitario di Zurigo, ha istituito il primo Registro Internazionale della sindrome di Takotsubo. Sulla base di questo elenco, poi, ha studiato i casi di 1750 pazienti, scoprendo che in 485 soggetti c’era stata un’emozione all’origine della cardiomiopatia. Per 20 di questi lo stimolo era correlato a un lieto evento o a sensazioni di gioia, come ad esempio una festa di compleanno, un ricevimento di matrimonio, la nascita di un nipote o la vittoria inaspettata della squadra del cuore.

Negli altri 465 pazienti, invece, lo stimolo responsabile del crepacuore era di tipo negativo, legato a un lutto, un dispiacere o a uno shock. Va sottolineato che in entrambi i casi il 95% delle persone colpite dalla sindrome era donna e l’età media dei pazienti era di 65 tra i “cuori spezzati” e 71 tra i “cuori felici”.

Per un’altra ricerca la sindrome del cuore felice nasce nel cervello

Uno studio dello stesso ospedale svizzero ha fatto luce sulle aree cerebrali coinvolte nel processo. Come ci si aspettava le zone interessate sono quelle che regolano la risposta alle emozioni e che controllano i movimenti involontari del corpo, come il respiro e il battito cardiaco. Lo studio per la prima volta dimostra che questi meccanismi inconsci possano entrare in gioco nella risposta agli stimoli emotivi.

FONTE: European Heart Journal 

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