«Nell’olio di palma non c’è un ingrediente specifico particolarmente tossico che non si trovi in altri alimenti simili, ma è la concentrazione di grassi saturi presenti a far sì che vada utilizzato con cautela». Questo in sintesi il parere espresso Dall’Istituto superiore di sanità (Iss) in risposta al dibattito sull’olio di palma che va avanti da mesi. Il problema secondo l’Iss, non è nell’olio di palma in sé ma nell’accumulo di grassi saturi (anche da fonti quali la carne, i salumi o i formaggi) il cui eccesso aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. E poi nel fatto che in Italia adulti e bambini hanno una dieta più ricca in grassi di quanto suggerito da organismi sanitari, che ne raccomandano una quota non superiore al 10% delle calorie totali. Invece tra gli italiani adulti il consumo è dell’11,2% e «anche nei bambini tra i 3 e i 10 anni risulta superiore all’obiettivo del 10%» sostiene l’Iss sottolineando che questi dati, gli unici disponibili, sono riferiti agli anni 2005-2006, mentre oggi le stime potrebbero essere ben più alte. Quindi il consiglio è di ridurre la quota di grassi nella nostra alimentazione, dando la preferenza a quelli insaturi.
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