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Caldo record e calo dei vaccini antinfluenzali le cause del picco di mortalità nel 2015

Nel 2015 il tasso di mortalità è arrivato al 10,7 per mille, il dato Istat più alto dal Dopoguerra. Secondo il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità si è di fronte all'ennesimo campanello d'allarme demografico

Caldo da record nella stagione estiva e calo dei vaccini antinfluenzali. Sono queste, insieme al continuo e costante invecchiamento della popolazione, le cause dell’aumento del tasso di mortalità in Italia secondo il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi.

L’ultimo rapporto Istat sugli indici demografici registrava infatti 653 mila morti nell’ultimo anno, cioè il 9,1% in più rispetto al 2014, con un tasso di mortalità assestato al 10,7 per mille, il dato più alto dal Dopoguerra. Ad essere colpita soprattutto la fascia della popolazione più fragile e anziana, quella che va dai 75 ai 95 anni.

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Se il tasso di mortalità è il massimo registrato dalla fine della guerra, quello della natalità è al minimo storico dall’Unità d’Italia. Il quadro che ne esce è quello di un paese sempre più vecchio e in cui nascono sempre meno bambiniLe nascite nel 2015 sono state 488 mila, il 15 mila in meno rispetto al 2014, e l’età media delle donne al momento del parto è salita a 31,6 anni.

«I dati diffusi dall’Istat sul calo delle nascite e sull’aumento della mortalità in Italia sono preoccupanti e dovrebbero farci riflettere seriamente» ha spiegato Ricciardi, secondo cui il paese si trova di fronte all’ennesimo campanello d’allarme demografico. Ad unirsi al quadro, per la prima volta anche l’arresto, finora sempre positivo, dell’aspettativa di vita: per gli uomini si attesta a 80,1 anni, mentre per le donne a 84,7.

Mentre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin si sta battendo per divulgare un Piano nazionale di fertilità, il presidente dell’Iss auspica che l’Italia adotti misure a favore della natalità, così come hanno fatto altri paesi dell’Unione europea. «Nel nostro paese – ha dichiarato Ricciardi – solo il ministero della Salute ha dimostrato interesse al problema, ma senza il sostegno dell’intero governo e quindi di misure concrete, non possiamo avere risultati. La Francia e la Germania, ad esempio, aiutano le coppie offrendo incentivi per chi fa figli, ma anche sostenendole dopo la nascita».

Secondo lo studio Anaao pubblicato su Il Sole 24 Ore Sanità, però, oltre alle cause elencate dal presidente dell’Iss Walter Ricciardi, non si possono non considerare anche i tagli lineari subiti dal sistema sanitario nazionale negli ultimi anni, che hanno reso l’intera struttura più inefficiente.

 

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