I fumatori danneggiano la salute degli altri anche con la sigaretta spenta: gli scarti della combustione delle “bionde”, infatti, impregnano ogni cosa e si depositano su qualsiasi tipo di superficie. Il fenomeno viene chiamato fumo di terza mano ed è altamente pericoloso soprattutto per i bambini, che vanno incontro a rischi simili a quelli del fumo passivo come ci spiega Eugenio Baraldi, professore di Pediatria all’Università di Padova.
Che cos’è il fumo di terza mano?
È l’esposizione involontaria che può avvenire per inalazione o per assorbimento attraverso la pelle, di residui della combustione del tabacco. Queste sostanze rimangono sui vestiti e sulle superfici (come quelle di divani, mobili e tendaggi) e poi restano nell’ambiente anche se non si sta fumando. E’ un fenomeno nuovo e preoccupante, soprattutto per i bambini che sono a contatto con la mamma fumatrice. Il pericolo c’è anche se il genitore accende una sigaretta in luogo aperto, sul balcone per esempio, come fanno molti genitori fumatori. In questo caso si evita il fumo passivo ma non quello di terza mano, perché le sostanze cancerogene si depositano sui vestiti e rischiano così di arrivare al bambino quando viene preso in braccio. I prodotti della combustione riscontrati nel fumo di terza mano sono per lo più idrocarburi aromatici e nitrosamine, sostanze altamente nocive e cancerogene.
Quali sono i rischi?
Non abbiamo ancora dati precisi perché è un fenomeno scoperto recentemente. Ci sono dati preliminari però che ci dicono che anche se in misura minore, il fumo di terza mano espone agli stessi rischi del fumo passivo. Quello che mi preoccupa è la possibile esposizione durante la vita prenatale: una situazione da prendere in esame è quello della mamma in gravidanza che non fuma, ma che vive in ambienti dove il marito è solito accendere le sigarette. In questi ambienti sono presenti le sostanze cancerogene derivanti dalla combustione che possono passare attraverso la cute, oppure attraverso l’inalazione, e arrivare al feto. Questa è un’ipotesi per niente trascurabile. Inoltre, uno studio recente su cellule umane dimostra che il fumo di terza mano può causare alterazioni del Dna e quindi innescare dei processi che possono predisporre a varie malattie croniche. Ecco perché bisogna stroncare l’abitudine di fumare in entrambe i genitori quando hanno o aspettano un bambino.
Quali sono i consigli per un fumatore che ha un bambino in casa?
Di smettere con le sigarette, non c’è alternativa. Non c’è possibilità per risolvere in altro modo il fenomeno del fumo di terza mano, a meno che, ogni volta che si fumi in terrazza, si possa poi cambiare i vestiti prima di rientrare, ma mi sembra molto più semplice smettere di fumare. È importante che il medico informi e faccia capire ai genitori che esistono anche i rischi del fumo di terza mano, e che questo diventi un motivo in più per smettere di accendere la sigaretta.
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