La vescica fuori controllo, le difficoltà nel camminare e nel salire le scale, i dolori inspiegabili che impediscono di addormentarsi la notte. Quasi la metà degli uomini non sa riconoscere i campanelli d’allarme che annunciano l’avanzare del tumore della prostata. E sei su dieci non riconoscono che il dolore di cui soffrono potrebbe essere correlato alla malattia. È quanto emerge dalla più ampia indagine internazionale sul tema, l’International Prostate Cancer Symptoms Survey, che ha coinvolto più di 1.200 persone in 10 Paesi tra cui l’Italia: i risultati sono stati presentati al Congresso europeo sul cancro di Vienna.
Il tumore della prostata è la seconda forma più comune di cancro fra gli uomini nel mondo e la quinta causa di morte correlata ai tumori nei maschi. In Italia sono attesi circa 35.000 nuovi casi nel 2015. La confusione che circonda l’origine dei sintomi non è l’unica barriera per gli uomini nel parlarne. I risultati dell’International Prostate Cancer Symptoms Survey hanno anche evidenziato che più della metà dei maschi (57%) pensa che il dolore quotidiano sia qualcosa con cui convivere e uno su 3 (34%) afferma che parlare dei sintomi, come il dolore, lo fa sentire più debole.
La difficoltà a discutere dei sintomi è spesso un problema culturale: più di un uomo su tre in Europa afferma di non essere a proprio agio nel discutere con i medici di come si sente fisicamente, rispetto a soltanto un uomo su dieci negli Stati Uniti. E tuttavia un numero maggiore di questi pazienti presenta un tumore in stadio avanzato che si è diffuso alle ossa (72%) rispetto alla controparte statunitense (53%).
«Lo stadio del tumore prostatico è uno dei più importanti fattori nel determinare le opzioni di trattamento e le prospettive di recupero», spiega Giuseppe Procopio, Responsabile della Struttura Semplice di Oncologia medica genitourinaria all’Istituto dei Tumori di Milano. «La diagnosi precoce dei sintomi può non solo rallentare la progressione della malattia, ma anche potenzialmente migliorare la qualità di vita dei pazienti e avere un impatto positivo sui loro cari».
È importante che i pazienti con tumore della prostata avanzato, che riconoscono il dolore o hanno smesso di svolgere attività che eseguivano facilmente in passato, si sentano più forti nel prendere decisioni e nel parlare dei sintomi. Per questo è nato il movimento mondiale “Men WhoSpeak Up”, con l’obiettivo di aumentare la conoscenza dei sintomi del tumore della prostata avanzato in modo che gli uomini sappiano quando parlarne e decidere di agire contro la malattia. La campagna fornisce utili risorse, tra cui un “localizzatore” dei sintomi, una guida di discussione con il proprio medico, fascicoli informativi e statistiche utili provenienti dalle persone con tumore della prostata per facilitare queste difficili conversazioni. Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito www.MenWhoSpeakUp.com.
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