Testo di Giuliana Proietti,
psicologa e psicoterapeuta,
blogger di IL SESSO E L’AMORE
Su PsychCentral è stato pubblicato un interessante articolo, scritto da Robert Weiss, sulla sex addiction al femminile. Weiss è direttore e fondatore di The Sexual Recovery Institute e direttore del Servizio disturbi sessuali presso The Ranch Treatment Center e Promises Treatment Centers: sono dei centri in cui vengono offerti dei trattamenti specifici per problemi di dipendenza sessuale o porno-dipendenze, anche specifici per le donne.
Vi proponiamo una sintesi dell’articolo.
Della sex addiction «rosa» non si parla quasi mai: sono infatti molto più comuni le informazioni che riguardano gli uomini. Sono loro che tradiscono le mogli, che vanno con le prostitute, che guardano la pornografia online, che vanno nei locali dove si fa lo strip tease, ecc. E le donne?
Se la sex addiction è una compulsione (come è accertato che sia) e se le donne sono particolarmente interessate ai disturbi compulsivi, come nella bulimia, nell’uso di droghe, nell’abuso di alcol, nel gioco d’azzardo, nella cleptomania, ecc. Ci si potrebbe chiedere perché sentiamo così poco parlare di sex addiction al femminile… Il fatto è che sull’argomento sono stati condotti pochissimi studi.
Quello che sappiamo oggi è che circa l’ 8-12% di coloro che cercano un trattamento per la dipendenza sessuale sono donne (che curiosamente più o meno rispecchia il numero di uomini che entrano in trattamento per disturbi alimentari), ma è altamente probabile che ve ne siano molte altre che lottano da sole contro questa dipendenza, senza cercare un trattamento adeguato al loro problema, soprattutto per problemi legati alla reputazione sociale e alla vergogna.
A volte sono le donne stesse che non riescono ad identificare il problema: pensano di avere un problema di relazione («scelgo sempre l’uomo sbagliato»), mentre invece il problema è di carattere specificamente sessuale.
Mentre l’eziologia principale della dipendenza sessuale maschile si basa su problemi legati alla prima infanzia, come la trascuratezza da parte dei genitori, problemi di incesto (non evidenti) o deficit di attaccamento – nelle dipendenti da sesso donne il rapporto di incidenza dell’ abuso infantile subito è molto più profondo, così come la trascuratezza e i traumi fisici subiti – spesso a carattere sessuale.
Alcune di queste donne, inconsapevolmente, reagiscono all’abuso subìto diventando lavoratrici del sesso (prostitute o spogliarelliste, pornostar, massaggiatrici, ecc), cercando così di «controllare» meglio la propria vita. Nella loro vita adulta infatti si convincono di essere interessate a scambiare il sesso con il denaro e questo dà loro la sensazione di avere il controllo della propria vita e il potere sui propri partners sessuali.
Non tutte le donne dipendenti da sesso scelgono però un lavoro sessuale: molte sono delle semplici casalinghe, donne sole e persino adolescenti, che utilizzano il sesso come mezzo per trovare sicurezza di sé e comfort, nonostante i vari rischi e pericoli connessi con la dipendenza da sesso. In termini di comportamenti sessuali a rischio, le dipendenti da sesso donne non sono poi così diverse dai dipendenti da sesso uomini.
Quanto ai libri di auto-aiuto, per cercare informazioni e trovare la motivazione al cambiamento, l’autore dell’articolo segnala questi libri (in inglese) : Waiting to Heal (In attesa di guarire) di Kelly McDaniel MFT oppure Women, Sex, and Addiction: A Search for Love and Power (Donne, sesso e dipendenze sessuali: la ricerca di sesso e potere). In italiano non sembrano esserci libri specifici sull’argomento.
Nell’articolo viene anche proposto un test di auto-diagnosi per la sex addiction, tratto da The Augustine Fellowship, Sex and Love Addicts Anonymous, Fellowship-Wide Services, che ha anche un’edizione italiana. Il test per l’autodiagnosi, in versione italiana, è disponibile qui. (Avvertenza: la traduzione non è perfetta, ma è comunque comprensibile. In particolare, per «romantico» leggete «sentimentale»: si vuole infatti andare oltre la mera relazione sessuale, visto che molte persone mascherano il sesso con relazioni sentimentali «sbagliate», una dopo l’altra).
Giuliana Proietti
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