Testo di Federica Sgorbissa,
psicologa e direttore di OGGI SCIENZA
Un semplice dispositivo elettroencefalografico può ridurre i tempi di reazione nelle frenate in automobile e diminuire la probabilità di incidente. Lo studio è stato pubblicato ieri sul Journal of Neural Engineering, e dimostra che l’utilizzo di elettrodi appoggiati sullo scalpo del guidatore, uniti ai sistemi di guida servo-assistita già in uso, possono ridurre il tempo di inizio della frenata di 130 millisecondi rispetto a una normale frenata a pedale. Se un’auto si muove a 100 km/h questo significa una riduzione dello spazio di frenata di 3,66 m.
Nell’esperimento 18 volontari sedevano in una riproduzione esatta di un normale abitacolo di automobile, mentre la loro attività elettrica (e anche quella elettromiografica delle gambe, cioè l’attività elettrica muscolare) veniva monitorata tramite degli elettrodi. Il movimento della macchina era simulato.
Analizzando la risposta cerebrale in situazioni di frenata d’emergenza i ricercatori sono stati in grado di predire l’inizio della frenata 130 millisecondi (in media) prima che questa iniziasse realmente. I ricercatori ora intendono continuare gli esperimenti in condizioni di guida reale.
Federica Sgorbissa
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