Tre anni fa Alberta seppe di avere un tumore al seno e iniziò una chemioterapia che ne avrebbe compromesso la fertilità. A 37 anni, la malattia ormai alle spalle, è ora al terzo mese di una gravidanza che procede senza problemi.
«Alberta è la prima donna in Italia che dopo una chemioterapia antitumorale riesce a concepire un figlio grazie alla tecnica del congelamento degli ovuli», rende noto Eleonora Porcu, ricercatrice dell’Università di Bologna, che ne ha assistito la maternità e ne ha presentato il caso davanti al congresso della Societa’ italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) a Palermo.
Ogni anno, spiega la dottoressa Porcu, sono centinaia di migliaia le donne che hanno problemi di fertilità per colpa del cancro. In Italia si stima che il problema riguardi dal 40 al 70 per cento delle donne sottoposte a chemioterapia: secondo Porcu, per il solo tumore al seno si tratta di un numero che oscilla tra le 15mila e le 26mile donne l’anno. A differenza del congelamento degli embrioni, spiega la ricercatrice in una nota diffusa dall’Università di Bologna, il congelamento degli ovociti (cellule uovo, dette anche ovuli) è espressamente consentito dalla legge italiana e ha il vantaggio di poter essere praticato preventivamente, anche in assenza di un candidato papà, in attesa del momento e della persona propizi.
Fonte Agi
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