Testo di Elisabetta Rotriquenz,
psicologa e docente di psicologia giuridica
all’Università di Firenze,
sul suo blog di Tiscali
È sempre affascinante osservare una persona anziana mentre fa le parole crociate, i rebus, gli anagrammi, le sciarade e tutto quello che concerne l’enigmistica. È proprio durante questo passatempo che i piccoli acciacchi della vecchiaia vengono dimenticati per tenere occupata la mente con esercizi che richiedono concentrazione, ragionamento e conoscenza.
L’enigmistica diventa un personal trainer del cervello perché permette di esercitare contemporaneamente la memoria, l’attenzione, il pensiero astratto e la logica. Pertanto più si usa il cervello e meno si incorrerà nel rischio di un decadimento mentale. Quando ci si trova a dover rispondere a una definizione per risolvere un indovinello o per completare le parole crociate, si va a scavare nel bagaglio della memoria a breve e a lungo termine. Questa ricerca permette di tenere sempre allenata e pronta una memoria che altrimenti andrebbe a deteriorarsi.
Questo è importante per le persone anziane, ma anche per i giovani è molto utile allenare la mente a fare ragionamenti per risolvere problemi di enigmistica. Per esempio i bambini che a scuola studiano una o più lingue straniere potrebbero migliorare la padronanza e la conoscenza del lessico grazie all’uso delle parole crociate scritte nella seconda lingua.
L’enigmistica è l’arte di risolvere enigmi. In generale un enigma è un breve componimento, per lo più in versi, che in forma oscura e ambigua allude a una parola o a un concetto da indovinare. Il bello dell’enigmistica è che si può fare in tanti contesti diversi senza molti problemi perché ciò che serve è un giornale di enigmistica e una penna. E allora ecco che ci si può impegnare in treno, in spiaggia, in aereo, a casa. Il potere dell’enigmistica è che necessita di un’alta concentrazione che permette di estraniarsi dal contesto circostante. Il tempo passa in un battibaleno!
Proviamo a spiegare in cosa consistono i giochi più conosciuti dell’enigmistica. Forse il gioco più famoso e diffuso nel mondo è il cruciverba (o parole crociate). Il gioco consiste nel trovare la parola corretta (con il numero di lettere previsto) per ogni definizione. Le definizioni possono riguardare sia argomenti di cultura generale, gossip e spettacolo sia provare a trarre in inganno il lettore con il doppio senso tra il significato di una parola e la parola stessa intesa come entità linguistica (per esempio, «la fine del giorno», ha spesso come soluzione «no»).
Nella versione base, il gioco si svolge su una griglia quadrata o rettangolare di caselle bianche e nere. Le caselle nere rappresentano le interruzioni tra le parole che vanno a riempire le caselle bianche, una lettera per casella. Uno schema di parole crociate è risolto quando tutte le caselle bianche sono state riempite e tutte le parole corrispondono alle definizioni date. Esistono parole crociate di diversi livelli di difficoltà, determinata sia dalle parole scelte, sia dall’ermeticità o dalla genericità delle definizioni usate per descriverle.
Il rebus consiste in una vignetta che il solutore deve interpretare per ricavarne una frase risolutiva. Un anagramma è il risultato della permutazione delle lettere di una o più parole compiuta in modo tale da creare altre parole o eventualmente frasi di senso compiuto. Per esempio, l’anagramma semplice (tra parola e parola; ad esempio: calendario = locandiera); l’anagramma a frase (tra parola e frase; ad esempio.: doppiatore = pepita d’oro).
La sciarada è uno schema che consiste nell’unire due o più parole per formarne un’altra (ad esempio: tram + busto = trambusto). La crittografia tratta dei metodi per rendere un messaggio «offuscato» (crittogramma) in modo da non essere comprensibile a persone non autorizzate a leggerlo.
È chiaro che per tutti i giochi enigmistici, maggiore sarà la difficoltà nel trovare le soluzioni e più grande sarà la soddisfazione nel riuscire a completare il gioco. Dalla descrizione dei vari giochi più importanti, è evidente come nel mondo dell’enigmistica si giochi con le parole sia in base al loro significato che per altri aspetti, come la loro lunghezza, le sillabe o le lettere che le compongono. Per diventare bravi in questi giochi di enigmi è necessario avere una flessibilità mentale che permette di gestire le conoscenze linguistiche su più fronti (D’Urso, 2011).
Chi costruisce i giochi enigmistici, soprattutto quelli più complessi, utilizza una forma combinatoria di pensiero a cui si aggiunge una certa dose di arguzia. A sua volta, il solutore cerca di cogliere gli inganni e le astuzie escogitate dal suo inventore per rendere difficile la soluzione. Solitamente questi giochi sono contenuti in quasi tutte le riviste, ma vi sono anche giornali esclusivamente dedicati all’enigmistica che costano poco e durano molti giorni.
I giochi enigmistici fanno compagnia, tengono la mente occupata e permettono al solutore di immaginare di avere un interlocutore immaginario con cui scontrarsi per risolvere i problemi che di volta in volta gli vengono proposti. L’enigmistica è un passatempo sia per chi deve trascorrere ore di viaggio altrimenti noiose, ma anche per coloro che devono affrontare una malattia, la solitudine, la tristezza; sono stati infatti una valvola di sfogo per moltissime persone nei difficili periodi della guerra e del dopoguerra (D’Urso, 2011). Il segreto risiede nell’attenzione dedicata alla ricerca della soluzione dei vari enigmi che temporaneamente allontana la mente dalle difficoltà della vita.
Elisabetta Rotriquenz
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