Un pizzico di pazzia è necessaria per sopravvivere alla disabilità. Senza, ahimé, si rimarrebbe nella quattro mura casalinghe privi della voglia di uscire, di affrontare il mondo. E sicuramente una sana dose di pazzia alberga nella mente di Andrea Devicenzi, ciclista amputato che ha deciso di fare una scommessa con se stesso e di compiere l’impresa.
L’impresa ha il nome mitico di una corsa ciclistica, la Parigi-Brest-Parigi, oltre 1200 km compiuti in 72 ore e 45 minuti. «Sono felicissimo», spiega Andrea, «Oltre al fisico, è necessario il supporto della mente per superare una maratona come questa che inizia con 36 ore filate di bici».
Non c’è che dire… un bel esempio per tutti noi.