Nanotecnologie all’avanguardia nella cura contro i tumori della mammella. Come? Grazie all’associazione di un farmaco impiegato in chemioterapia, paclitaxel, con un vettore in grado di farlo arrivare direttamente nelle cellule non sane delle donne colpite dalla malattia in fase avanzata. In pratica questo medicinale utilizza l’albumina, una proteina naturale, come veicolo per trasportare la chemioterapia direttamente nelle cellule tumorali.
Il farmaco si lega all’albumina in nanoparticelle, molecole con dimensione di 130 milionesimi di millimetro, circa 100 volte più piccole di un globulo rosso. Grazie a questa azione più selettiva e mirata, si ottiene il rilascio nel sito tumorale del 49% in più di principio attivo rispetto alla chemioterapia tradizionale e si riducono gli effetti collaterali. L’originale terapia è stata presentata a Napoli in occasione del convegno Nanotecnologie nella pratica clinica: carcinoma della mammella , ma non solo dedicato a esplorare i nuovi scenari resi possibili dall’impiego delle nanotecnologie contro i tumori.
Fonte Il Secolo XIX