Ballerina, insegnante, pilota, infermiere o ingegnere? Carriere diverse per caratteri diversi. Ma non è solo una questione di indole personale: c’entrano anche gli ormoni sessuali. Sembra infatti che possano influenzare fortemente gli interessi delle persone e di conseguenza anche il tipo di occupazione scelta. Ne sono certi gli psicologi della Penn State University (Usa) guidati da Sheri Berenbaum, che ne parlano sulla rivista Hormones and Behavior.
«I risultati che abbiamo ottenuto sostengono fortemente l’idea dell’influenza ormonale sulla scelta del proprio mestiere, in particolare per quanto riguarda occupazioni in cui si è a contatto con le cose o con le persone», spiega Adriene Beltz, una delle autrici dello studio.
Per avere risultati che saltassero all’occhio, gli esperti hanno preso in considerazione adolescenti e giovani adulti con un’iperplasia adrenale congenita (Cah), una condizione nella quale vengono prodotti più ormoni androgeni, e i loro fratelli senza questo disturbo.
I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di valutare una lista di 64 mestieri. Le occupazioni sono state raggruppate in sei categorie (realistica, investigativa, artistica, sociale, intraprendente e convenzionale).
Le categorie realistica e investigativa comprendono impieghi legati alle cose, come l’agricoltore o l’operaio, le categorie sociale e artistica quelli orientati alle persone come l’insegnante o l’artista, e la categoria intraprendente rappresenta una via di mezzo e vi possono essere inclusi lavori come l’agente immobiliare o il direttore d’albergo. «Abbiamo evidenziato che esiste un’influenza biologica nei confronti dell’interesse verso il mondo», assicura Berenbaum.
Infatti, dallo studio è risultato che le donne con una maggior produzione di ormoni androgeni sono significativamente più interessate, rispetto alle altre, ai lavori in cui si ha a che fare con le cose piuttosto che a mestieri che prevedono l’interazione con persone. I ricercatori hanno anche scoperto che l’interesse nei confronti di questa carriera è direttamente proporzionale alla quantità di esposizione agli ormoni androgeni nelle femmine con Cah.
Fonte Adnkronos