In Italia, gli internet-dipendenti sarebbero circa tre milioni: adolescenti, per lo più, ma anche tanti adulti under 40. Trascorrono davanti allo schermo dalle 8 alle 18 ore al giorno e, in qualche caso, cominciano a soffrire di «disordini psichiatrici legati all’abuso del web». Si tratta di una nuova patologia, correlata a internet, che da maggio 2013 comparirà nella versione aggiornata della Bibbia della psichiatria, il Diagnostic and statical Manual of Mental disorders.
SINTOMI. Secondo la definizione dell’American Psychiatric Association, sono sette i principali sintomi tipici del disturbo, che segnalano una dipendenza (addiction) dal web:
1. il bisogno di trascorrere tempo online per ottenere soddisfazioni personali;
2. mancanza di interesse per la realtà;
3. ansia e depressione nel caso in cui non si abbia accesso alla Rete;
4. l’impossibilità di smettere di controllare gli eventi del web;
5. la necessità di ricorrere a internet con più frequenza rispetto al solito;
6. il passare molto tempo connessi;
7. utilizzare internet nonostante evidenti problemi fisici, lavorativi e sociali.
PROFILI. Vengono individuati cinque profili:
A. cyber-sexual addiction (dipendenza cyber-sessuale, legata ai siti pornografici);
B. net-compulsion (gioco d’azzardo e shopping);
C. information overload (ricerca spasmodica di informazioni);
D. cyber-relation addiction (abuso di social network);
E. computer addiction (utilizzo eccessivo di giochi online).
TERAPIA. Come si cura la dipendenza da internet? Uno dei primi centri d’Italia che si sono specializzati in questa patologia ha sede presso il policlinico Gemelli di Roma. «Per guarire», spiega Eugenio Aguglia, presidente della Società italiana di psichiatria, «esistono due tipi di approccio: da un lato psicofarmaci e psicoterapie, dall’altro la risocializzazione, ovvero l’accoglienza in comunità popolate da altri ragazzi con lo stesso problema».
Andrea Sceresini – OK Salute e benessere
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