Raccontarle o tacerle? Alimentarle o negarle? Avere fantasie sessuali è assolutamente normale, eppure non sempre sappiamo come gestirle. «In realtà tutti facciamo sogni erotici e, anzi, le ultime ricerche dicono che più ci dedichiamo a questa attività di produzione fantastica più diventiamo aperti, flessibili, equilibrati, creativi, soddisfatti…», spiega Chiara Simonelli (puoi chiederle un consulto), docente di psicologia dello sviluppo sessuale alla Sapienza di Roma.
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LE QUATTRO FUNZIONI
DELLE FANTASIE EROTICHE
Le fantasie, insomma, ci fanno bene. Rispondono infatti a quattro funzioni principali e cruciali del nostro immaginario.
• Funzione creativa. È considerata molto importante per accedere a una sessualità sempre più variegata, gioiosa, completa. «Dando spazio agli spunti erotici del nostro immaginario, potenziamo la nostra inventiva, permettiamo che le fantasie si dispieghino, si arricchiscano, rivelino aspetti di noi che sono sempre stati in ombra, scardinino schemi ripetitivi», spiega Simonelli.
• Funzione compensativa. Può accadere a tutti di attraversare un periodo in cui non c’è un amore o una relazione erotica: il poter almeno immaginare un rapporto, evocare la sua dolcezza, la sua gioia, l’eccitazione che regala compensa, appunto, una mancanza e consente di restare in contatto con la propria sessualità, in attesa dell’occasione di viverla pienamente.
Siamo ben lontani dalla visione del padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, che attribuiva i sogni erotici solo a chi nascondeva desideri frustrati. La funzione compensativa riguarda tutti quanti, non solo le persone che hanno blocchi o problemi nella propria sessualità.
• Funzione di aiuto al rapporto sessuale. Molte persone richiamano con il pensiero delle scene erotiche durante un rapporto con il proprio partner per aumentare l’eccitazione o per trovare quella spintarella in più che fa giungere all’orgasmo. La cosa va considerata perfettamente normale, non c’è niente di male.
• Funzione esplorativa. A livello mentale si possono fare delle prove: magari figurarsi come ci si potrebbe sentire tra le braccia di un determinato partner o come si reagirebbe se si provasse un certo gioco amoroso.
Tali esplorazioni non comportano rischi e possono dare tante informazioni preziose sui propri gusti, sui desideri, sulle pulsioni che magari si avvertono indistintamente e non si sa bene in quali direzioni spingano. «Ma non solo: queste raffigurazioni hanno anche in qualche caso il risultato molto pratico di aiutare a migliorare l’esperienza reale, esattamente come le tecniche di visualizzazione della gara adottate da molti atleti per perfezionare le prestazioni», dice Simonelli. «Se si ha un appuntamento, con ogni probabilità il fantasticarci su porterà a una preparazione migliore, ad aggiustare il tiro: magari ci si vestirà in modo diverso e più sexy, oppure si escogiterà una certa carezza che provocherà nel partner un effetto particolare…».
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QUANDO CI SI SENTE A DISAGIO
Tutto sempre bene, dunque, nel mondo dell’immaginario erotico? Non proprio, in effetti. Le fantasie sessuali si distinguono in due grandi categorie.
• Fantasie evocate. Vengono richiamate alla mente coscientemente, magari per potersi rilassare o eccitare. Poiché sono un atto volontario, è più raro che creino conflitti.
• Fantasie spontanee. Spesso emergono non invitate, talvolta sorprendendoci piacevolmente, altre volte arrivando quasi nostro malgrado.
Alcuni sogni erotici, il più delle volte appartenenti a questa categoria, infatti possono mettere a disagio, creare imbarazzo, ansia, vergogna, tensione. «Qualche volta è solo un problema culturale: alcuni pazienti, quando spiego loro le virtù dell’immaginario e la sua insopprimibile libertà, scoprono che non c’è niente di male a concedersi anche fantasie bizzarre o esagerate», spiega Simonelli.
Se un uomo sogna di darsi alle orge, se una donna fantastica di spogliarsi di fronte a dieci maschi eccitati, queste sono normali iperboli della mente e non indicano certo immoralità o tendenza alla promiscuità (se non sono accompagnate da un progetto di trasposizione nella pratica…).
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DUE SOGNI EROTICI DIFFUSI:
SESSO OMOSEX E RAPPORTO VIOLENTO
In altri casi, però, il problema è più complesso e delicato. Prendiamo le fantasie a contenuto omosessuale o bisessuale, molto più diffuse di quanto si pensi.
Il timore di tante persone è che tali sogni siano la spia di un’inclinazione che le spingerà inevitabilmente verso una certa strada. Questo non si può escludere a priori, ma non si tratta dell’unica spiegazione, né di quella statisticamente più frequente. Spesso, per esempio, la spiegazione è del tutto simbolica. Può trattarsi di una trasposizione sul piano onirico di una spinta a migliorare la conoscenza di se stessi, della propria sessualità. Oppure, nel casa di una donna per esempio, il desiderio di avere un partner meno rozzo, più raffinato e sensibile.
Un altro esempio classico è la nota fantasia femminile di essere prese con violenza. Molte donne ne riferiscono con imbarazzo, chiedendosi: «Ma allora sono masochista?». E tanti uomini che ne sentono parlare possono farsi l’idea sbagliatissima che una donna desideri realmente una prepotenza!
Anche in questo caso il sogno richiede un lavoro di decodifica. Il più delle volte c’è un desiderio molto femminile di passività e un bisogno di deresponsabilizzazione: se si è prese con la forza, ci si può lasciare andare, quasi senza ammettere le proprie voglie. In più c’è la piacevole sensazione di suscitare un desiderio maschile davvero vivo, tale da portare l’uomo a perdere la testa e addirittura infrangere la legge.
Se studiamo bene questi sogni, dunque, in genere c’è sì una violenza, ma che risulta essere quasi un complimento per la donna, non un’umiliazione.
Ci sono però casi in cui fantasie di sopraffazione che portano molta angoscia hanno un significato diverso, più inquietante: magari sono la trasposizione a livello erotico di un vissuto di reale sofferenza. Se nell’infanzia ci sono stati traumi legati alla sessualità, oppure anche un vissuto in un clima di disamore, abbandono, trascuratezza emotiva, può essere che questi contenuti riaffiorino in forma mascherata ed erotizzata. Allora più spesso le donne rievocano la violenza in fantasie da vittima, gli uomini si vedono come persecutori.
«In generale, possiamo dire che quando i sogni sono particolarmente rigidi, fissi, stereotipati, ripetitivi, sono la spia di un disagio: è come se ci fosse un’unica chiave d’accesso all’eccitazione, laddove ce ne potrebbero essere moltissime.», continua Simonelli. Se poi il contenuto dei sogni crea vergogna, è pieno di umiliazione o violenza non gioiosamente simbolica, è il caso di approfondire: può essere il messaggio cifrato della nostra psiche che chiede aiuto.
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cosa raccontare al partner e cosa no
ASPIRAZIONI CHE SI POSSONO
COMUNICARE AL PARTNER
E QUELLE DA TENERE PER SÉ
Ma torniamo alle fantasie più divertenti: dirle o non dirle, nella coppia? Confessare o meno?
• Inconfessabili. Ci sono sogni che chiedono esplicitamente di rimanere nascosti. In primo luogo quelli che possono creare gelosie: chi, per quanto aperto e comprensivo, sarebbe felice di sapere che la persona amata si diletta sognando di partecipare a un’orgia, o di fare l’amore con un’altra persona?
Ma anche altri sogni particolarmente intimi (fantasie omosessuali, giochi erotici che non si vogliono trasporre nelle realtà) è meglio che rimangano patrimonio di quel giardino segreto che ciascuno custodisce dentro di sé.
• Da condividere. Alcuni sogni sembrano nati per essere comunicati e magari anche messi in pratica insieme, con complicità. In genere sono idee venute sul momento, magari stimolate dalla stessa relazione. Può essere il desiderio di fare l’amore in un luogo particolare, su un prato o in riva al mare, o lo sghiribizzo di un gioco erotico diverso.
L’ideale sarebbe che il partner ascoltasse con apertura ciò che viene raccontato. «In base alla mia esperienza, posso dire che le donne sono abbastanza in grado di fornire un ascolto complice, gli uomini un po’ meno: gelosie e insicurezze sono sempre in agguato», spiega Simonelli. Nessuno, comunque, deve sentirsi obbligato ad assecondare il sogno dell’altro, se non giudica stuzzicante quella fantasia sessuale.
Emma Chiaia – OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 10 febbraio 2010