Focus a cura di Roberto Bassi, docente di dermatologia psicosomatica presso la scuola di specializzazione dell’Università di Ferrara.
L’acne è una malattia della pelle che si manifesta con pelle grassa, punti neri, microcisti (lesioni non infiammatorie) e lesioni infiammatorie come foruncoli, papule, pustole e cisti (guarda: come si formano punti neri e foruncoli).
Forse non lo sai, ma una delle cause dell’acne è lo stress, come è stato dimostrato da una ricerca dell’Università di Stanford (California) pubblicata su Archives of Dermatology, condotta su studenti universitari colpiti da acne. Gli studiosi hanno osservato che nei ragazzi i foruncoli aumentavano sistematicamente del 25% nei tre giorni prima di un esame e poi nei sette giorni successivi.
Il motivo dell’aumento dell’acne nei momenti di ansia e tensione? I periodi di forte stress concorrono ad attivare nell’organismo la produzione di alcuni ormoni rilasciati dalle ghiandole surrenali, quali Dhea, Dheas e androstenedione. Questi androgeni surrenalici, a loro volta, subiscono una trasformazione in androgeni più potenti, i quali attivano alcuni recettori androgenici presenti sulla superficie delle ghiandole sebacee, che sono così stimolate a produrre più sebo. E il sebo, a lungo andare, sedimenta all’interno, stimolando la proliferazione batterica e la conseguente infiammazione del follicolo sebaceo.
Ecco spiegata l’origine dell’acne (leggi: miti e leggende sull’acne). Niente panico: in genere questi sfoghi durano per il periodo in cui si è sotto pressione. Se curati, regrediscono (leggi: non tenerti i punti neri, devi schiacciarli).
Roberto Bassi, docente di dermatologia psicosomatica presso la scuola di specializzazione dell’Università di Ferrara
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