Quante ore passate ogni giorno con gli occhi puntati sullo schermo del vostro smartphone per giocare o navigare sul web? Fateci caso, perché questo comportamento potrebbe essere la “spia” di un malessere strisciante: la depressione. È quanto emerge da un piccolo studio condotto su una ventina di trentenni dagli psicologi statunitensi della Northwestern University.
I risultati, pubblicati sulla rivista Journal of Medical Internet Research, dimostrano che la depressione può essere diagnosticata con un’elevata precisione (pari addirittura all’87%) semplicemente monitorando le abitudini al telefonino, e per l’esattezza il tempo di utilizzo e il luogo in cui lo si maneggia.
Lo studio ha infatti rilevato che le persone depresse usano lo smartphone quasi quattro volte di più rispetto agli altri (68 minuti al giorno contro 17). I numeri non ci dicono il motivo per cui i giovani arruolati nello studio prendevano il telefono, ma secondo i ricercatori è molto probabile che le persone depresse tendano ad usarlo soprattutto per giocare e navigare sul web: «in questo modo – spiegano – è più facile distrarsi, non pensare ai propri problemi o alle difficoltà nelle relazioni interpersonali, un tipico comportamento evitante associato alla depressione».
E’ anche vero che molte persone passano ore a giocare col telefonino semplicemente per staccare la spina senza essere per forza depressi. Ecco quindi che per una diagnosi più accurata entra in gioco anche il GPS dello smartphone. Geolocalizzando i ragazzi partecipanti allo studio, i ricercatori hanno osservato che le persone depresse tendono ad usare il telefono muovendosi tra un numero molto limitato di luoghi. «Questo riflette la demotivazione – spiegano gli psicologi – perché le persone depresse tendono a ritirarsi e non hanno la voglia e l’energia per uscire di casa e fare delle cose».
16/07/2015
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