Lesione al menisco? Si tratta di uno degli infortuni più comuni per chi fa sport. Il menisco è un cuscinetto fibrocartilagineo a forma di mezzaluna, situato tra due superfici articolari all’interno del ginocchio. I menischi all’interno di un ginocchio sono due: uno mediale e uno laterale.
In questo articolo
LESIONE DEL MENISCO: LE CAUSE
Sono essenzialmente due:
- la prima consiste nel fatto che il menisco risente dell’usura e della degenerazione naturale dei tessuti sottoposti a stress, anche minimi ma continuativi;
- l’altra è dovuta a traumi subìti dal ginocchio, in particolare a torsioni, più frequenti nelle attività sportive che richiedono un carico per le gambe, come la corsa e la danza, e negli sport di contatto come il calcio e il rugby.
LESIONE AL MENISCO: SINTOMI
Il più frequente è un dolore in corrispondenza della parte mediale o laterale del ginocchio, con conseguente gonfiore e difficoltà nell’appoggiare l’arto per terra. Proprio come accadeva a Marco Liorni, che durante la corsa appoggiava il piede sul lato esterno invece che su tutta la pianta. In alcune occasioni si può anche avvertire chiaramente una sorta di «crac», che può suonare come un campanello d’allarme. Talvolta si può confondere il dolore al menisco con l’artrosi al ginocchio, che invece si può curare con gli ultrasuoni e tecarterapia.
DIAGNOSI
Vengono innanzitutto valutate le modalità con cui è avvenuto l’eventuale trauma, o il tipo di movimento a cui è associato il dolore riferito dal paziente. Poi si effettuano gli appositi test volti a evidenziare una lesione meniscale: sono numerosi e di vario genere, e consistono in specifiche manipolazioni effettuate manualmente sugli arti inferiori del paziente. Se rivelano il sospetto di lesione, occorre effettuare una risonanza magnetica. Uno dei segnali che possono mettere in allarme è quando le ginocchia scricchiolano.
LESIONI AL MENISCO: LE TIPOLOGIE
Esistono tre diversi tipi di lesione meniscale:
- Radiale: dal bordo del piatto
tibiale verso il centro del menisco.
- Longitudinale: segue parallelamente la forma
di mezzaluna del menisco.
- A flap: parte come lesione radiale, ma si propaga in direzione longitudinale. Se aumenta troppo può arrivare a raggiungere il punto opposto a quello in cui si trova, diventando una lesione «a manico di secchio», in grado di provocare un blocco articolare.
TERAPIE
Per le lesioni radiali e longitudinali si devono considerare la stabilità della lesione e il tipo di attività praticata. Se si tratta di pazienti non sportivi o sportivi amatoriali e la lesione è stabile, si può intervenire con un trattamento fisioterapico adeguato alla situazione personale. Se però successivamente diventa instabile, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico, chiamato anche meniscectomia. La lesione a flap richiede sempre l’intervento chirurgico. L’operazione si effettua in day hospital in artroscopia, cioè con una telecamera e degli strumenti di lavoro inseriti nella parte da trattare attraverso piccole incisioni. L’attore Luca Argentero ha optato per un intervento in artroscopia.
Si può pensare anche di procedere al trapianto del menisco.
DOPO L’OPERAZIONE
Se il menisco interessato è il mediale, occorre avvalersi delle stampelle per la prima settimana, iniziando anche la fisiokinesiterapia e sottoponendo l’arto a carico parziale; in 3-4 settimane si riprende l’attività. Nel caso del menisco esterno i tempi di ripresa sono più lunghi, arrivando a 45-50 giorni. In entrambi i casi è fondamentale non solo fare fisioterapia, ma anche effettuarla secondo i propri tempi, che sono diversi da persona a persona.
Focus a cura di Carlo Felice De Biase, chirurgo ortopedico presso la Casa di cura Città di Parma dove è Referente della Traumatologia e Chirurgia.
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