A tavola, ci sono buone abitudini che sono sempre valide, delle quali a volte ci dimentichiamo, complici le vacanze estive, le festività, o periodi più o meno stressanti che invitano a lasciarsi andare. Riprendere il giusto ritmo e lasciarsi alle spalle gli sgarri e gli eccessi non è così difficile come si pensa. Per aiutarci a tornare “in regola” abbiamo chiesto consiglio alla professoressa Alessandra Bordoni, docente di Scienza dell’Alimentazione e di Nutrizione Umana, Università di Bologna – sede di Cesena (puoi chiederle un consulto).
Vacanze estive alle spaelle addio, ma per molte persone gli eccessi di un’alimentazione sbagliata sono rimasti come chili di troppo.
Durante le vacanze, non soltanto quelle estive ma anche quelle natalizie o pasquali, si tende a sgarrare un po’ di più del normale, complice una condizione che va al di là della routine della vita di tutti i giorni. In ferie ci si sente liberi da vincoli di orario e questa condizione si riflette soprattutto sullo stile di vita alimentare che vede l’abbandono, in parte o completamente, dei pasti regolari. Gli spuntini, le merende, i pranzi e le cene abbondanti sono all’ordine del giorno così come i cibi ricchi di grassi e zuccheri. Quest’alimentazione scorretta si può ripercuotere sul nostro metabolismo e non è raro ritrovarsi a fine ferie con qualche chilo di troppo.
Come riprendere le buone abitudini?
La regola è tornare in regola. Il primo passo da compiere al rientro dalle vacanze è ricominciare a mangiare in maniera regolare, dunque consumare i tre pasti giornalieri, a orari prestabiliti. Poi bisogna mettere al bando gli spuntini “selvaggi”, e se proprio non si vuole rinunciare a un attimo di pausa da lavoro o studio, è bene fissare un orario anche per la merenda. La seconda regola riguarda le bevande alcoliche: in vacanza si tende a eccedere non soltanto con i grassi e i pasti abbondanti, ma anche con l’alcol, complici aperitivi, feste e cene. Il ritorno alla vita di tutti i giorni fisserà i termini del consumo di alcol a due bicchieri di vino al giorno per le donne e tre bicchieri per gli uomini.
In estate però aumenta il consumo di pesce, frutta e verdura.
Ci sono abitudini, soprattutto durante i mesi estivi, che non vanno assolutamente abolite ma che anzi dovrebbero far parte integrante delle abitudini alimentari di tutti i giorni. Mi riferisco al consumo di frutta e verdura, che in estate aumenta, basti pensare alla fetta di anguria mangiata in spiaggia, o alla frutta tipicamente natalizia come i mandarini. D’estate, e durante le ferie e le festività in generale, facciamo più attività fisica, anche questa è una di quelle abitudini salutari che vanno mantenute al rientro in città. Mangiamo anche più pesce, e questo è un bene, ma spesso lo mangiamo al ristorante, cucinato con grassi e salse. In sostanza, le vacanze possono essere una scusa per lasciarsi andare ad abitudini buone o cattive. Le prime andrebbero portate con noi in città, le altre andrebbero lasciate in riva al mare.
Spesso al rientro da una vacanza ci si trova con problemi digestivi, oltre a qualche chilo di troppo.
In vacanza si esagera con i cibi grassi, troppo conditi, pesanti e con i dolci. Non è soltanto una questione di calorie, ma di preservare il nostro organismo da eccessi nocivi per fegato e reni che non aiutano di certo la digestione. Bisogna anche porre attenzione ai nutrienti di un pasto: quante volte in estate abbiamo sostituito un pranzo con un gelato? Certo non saremo ingrassati, ma a livello nutrizionale non abbiamo dato al nostro corpo le sostanze di cui necessita. La tipologia di cottura è fondamentale per digerire bene: un buon cibo, come il pesce ad esempio, può diventare “cattivo” se sommerso da condimento. Se in estate bevevamo molta acqua, non abbandoniamo questa’abitudine ma portiamo sempre con noi, in ufficio come a scuola, una bottiglietta d’acqua.
I bambini, in vacanza, sono esposti quanto gli adulti alle cattive abitudini?
Certo se non di più. I più giovani hanno un periodo di vacanza più lungo rispetto agli adulti, dunque tendono a tralasciare orari e regole alimentari per più tempo. D’altro canto sono avvantaggiati perché rientrando a scuola riprendono le sane abitudini di prima delle vacanze, grazie ai cibi consumati in mensa e alla impossibilità di mangiare a ogni ora del giorno con merendine e spuntini. Anche per loro valgono gli stessi consigli degli adulti, ma in questo caso molta responsabilità è affidata ai genitori che dovrebbero sempre preferire cibi genuini come frutta e verdura invece di gelati e patatine. I genitori devono porre le basi di un’alimentazione equilibrata e devono insegnare che non si può mangiare in continuazione, senza avere regole.