«Io blocco l’agenda con molto anticipo» mi ha confidato un medico italiano diviso tra pazienti, ricerca e congressi internazionali che imprimono un ritmo forsennato alla sua vita. Cascasse il mondo, non prende impegni nei giorni segnati in rosso, che siano due o sette, abilmente disseminati nel corso dell’anno: «Se non faccio così, il lavoro e la passione per il mio lavoro finirebbero per prendersi anche il resto della vita, la famiglia e gli affetti, e non va bene». Vale per lui, vale per tutti noi, non c’entra il ruolo da medico o dirigente o impiegato. E vale soprattutto nei confronti dei figli: bloccare l’agenda per fare qualcosa di speciale insieme (qualcosa che loro ritengono speciale) facilita il dialogo, li entusiasma e dà valore al rapporto.
MV