Profumate, saporite, colorate. Le spezie arrivano da ogni parte del mondo e fanno viaggiare con il palato. Ne basta un pizzico e la cucina diventa fusion: dall’aneto allo zenzero, l’alfabeto delle erbe aromatiche e delle spezie è tutto da esplorare.
Gli odori in cucina sono anche alleati della salute. Tanto per cominciare, come ha dimostrato uno studio recente della statunitense Pennsylvania State University, un pizzico di spezie aiuta la digestione. «Abbiamo provato che l’aggiunta di circa due cucchiai di spezie a un pasto abbondante ha ridotto la risposta dei trigliceridi di circa il 30%, rispetto a un pranzo simile senza aggiunta di spezie», ha spiegato la ricercatrice Sheila West, che ha condotto l’indagine. «Nel caso specifico, l’abbiamo sperimentato con pollo al curry, pane alle erbe e biscotti alla cannella». Se poi preferisci i metodi tradizionali puoi sempre ricorrere al classico canarino digestivo.
In linea con le erbe. Molte spezie hanno un’azione bruciagrassi e aiutano la linea. «Insaporire un cibo con erbe e aromi permette di ridurre al minimo condimenti e intingoli che farebbero salire il computo delle calorie del piatto», spiega Andrea Ghiselli, nutrizionista del Cra-Nut (Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione del Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura). Anche le verdure bollite e la bistecchina alla griglia possono diventare appetitosi. La classica fettina? «Dopo la cottura alla piastra, basta aggiungere un trito di timo, salvia e rosmarino», suggerisce Ghiselli. Otterrai un tripudio di sapori a condimento zero. «Via libera a tutte le cotture semplici: al vapore, alla griglia o al microonde», incalza Valeria Del Balzo, docente in scienza dell’alimentazione all’Università La Sapienza di Roma. «E per condire solo olio extravergine d’oliva, per poi recuperare in gusto con una manciata di spezie».
Anche il naso fa la sua parte quando ti siedi a tavola. «Per un’eredità legata alla parte più antica del cervello, l’80% della sensazione di sapore è data non dal gusto ma dall’olfatto», continua Ghiselli. «Quando il sapore è piatto e non appaga il gusto, si corre il rischio di mangiare troppo. Il riso scondito? Meglio profumarlo con un po’ di curry o zafferano e un po’ di grasso: ci si sazia più in fretta per merito del suo profumo e del suo sapore particolari».
Guerra alla cellulite e all’ipertensione. Un’altra buona ragione per cucinare con gli aromi è che cumino o chiodi di garofano aiutano a ridurre il consumo di sale. Spiega Del Balzo: «La quantità di sodio che ingeriamo attraverso i cibi è sufficiente per il fabbisogno dell’organismo: quella che aggiungiamo per insaporire è un di più». Infatti ridurre il consumo di sale aiuta a prevenire l’ipertensione arteriosa. «Il sodio ha una marcata capacità di far trattenere liquidi ai tessuti e di restringere il diametro dei vasi sanguigni», spiega Pier Luigi Rossi, docente di scienza dell’alimentazione all’Università di Bologna e direttore della Scuola di alimentazione consapevole di Arezzo. «L’assunzione di elevate quantità di sale richiama l’acqua al di fuori delle cellule e il risultato è la comparsa di gonfiori periferici, edemi e ipertensione per aumento del volume d’acqua all’interno delle arterie, vene e tessuto connettivo». Lo spettro della cellulite è dietro l’angolo. Se invece di consumare la saliera ti sbizzarrirai con le erbe aromatiche, la linea e la circolazione ringrazieranno.
Laura Montesi – OK Salute e benessere