Focus a cura di Francesco Bandello, primario dell’unità operativa di oculistica all’Irc cs ospedale San Raffaele di Milano, e di Monica Stoppani, oculista del San Raffaele
Lo strabismo è un alterato allineamento degli occhi, che si ritrovano così ad avere gli assi visivi diretti verso punti diversi dello spazio. Lo strabismo può essere convergente (gli occhi sono deviati verso il naso), divergente (deviazione verso l’esterno) o verticale (un occhio è spostato verso l’alto o verso il basso). Quasi sempre il problema è legato a un cattivo funzionamento dei piccoli muscoli che determinano il movimento degli occhi: le fibre muscolari, cioè, sono troppo deboli o al contrario troppo rigide.
CAUSE
Nella maggior parte dei casi lo strabismo è congenito, ma a volte può derivare da altri disturbi oculari (come cataratta e ambliopia, cioè una forte differenza della capacità visiva fra i due occhi), da patologie neurologiche (paresi) o, raramente, da tumori. Nei bimbi un lieve strabismo può anche essere causato da difetti visivi (soprattutto ipermetropia) non diagnosticati e curati bene.
EFFETTI
Il mancato allineamento degli occhi rende confusa la visione e spinge il cervello, se il problema si prolunga per troppo tempo, a «cancellare» gli impulsi nervosi che arrivano da uno dei due occhi: è il problema chiamato occhio pigro. In alcuni casi lo strabismo induce anche le persone a piegare la testa in una posizione non corretta («torcicollo oculare»), per compensare la deviazione degli occhi.
CURA
È importante trattare appena possibile l’occhio pigro, coprendo con un tampone scuro l’occhio che vede meglio, per obbligare il cervello a fissare gli oggetti con l’occhio più debole. I difetti visivi vanno corretti tramite lenti adeguate, per consentire al bambino di avere immagini nitide e, in alcuni casi, per migliorare l’allineamento degli occhi. Gli strabismi che non migliorano con le terapie ottiche possono essere corretti con la chirurgia.
L’INTERVENTO
La chirurgia permette di migliorare, dal punto di vista estetico, l’allineamento oculare (e l’eventuale torcicollo correlato). L’intervento aiuta anche a ripristinare la «collaborazione» fra i due occhi, riattivando una visione piena e profonda, ma solo nei casi in cui non sia stata compromessa nei primi mesi di vita. L’operazione consiste nell’indebolire o rafforzare, con apposite incisioni, i muscoli responsabili dei movimenti oculari. Nella maggior parte dei casi si preferisce intervenire su entrambi gli occhi. La correzione può essere eseguita anche nei primi anni di vita, qualora lo strabismo abbia causato alterazioni funzionali importanti, da valutare con attenzione.
In altri casi si può attendere fino all’età adulta. I tempi e le indicazioni della scelta chirurgica sono in relazione al tipo di strabismo, quindi cambiano individualmente: sarà lo specialista a decidere con il paziente, caso per caso.
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