Per ricostruire la vagina, nel caso esistano malformazioni congenite o la volontà di un uomo di cambiare sesso, ci sono tre tecniche principali.
Il sistema meno traumatico prevede un’incisione, con un’apposita forbice, del tessuto cicatriziale che blocca l’accesso. Il chirurgo scolla poi con le dita, lentamente, il tessuto connettivo che, in seguito alla malformazione, ha preso il posto della vagina, e crea un nuovo canale, risalendo fino all’intestino.
Per mantenere aperta questa cavità inserisce, al termine dell’intervento, un tutore, che la paziente dovrà utilizzare per circa sei mesi, cospargendolo di sostanze a base di estrogeni, per trasformare le pareti interne in una mucosa simile a quella del vero canale vaginale.
Se non è possibile agire in questo modo, il chirurgo crea una cavità incidendo con il bisturi e la riveste con lembi di cute prelevata dalla coscia.
In altri casi, il canale vaginale viene ricostruito utilizzando un tratto di intestino.
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Ultimo aggiornamento: 20 gennaio 2010