Tre ore e mezza. Tanto è durato l’intervento di asportazione del tumore tiroideo della 58enne presidentessa argentina Cristina Fernández de Kirchner. I primi comunicati ufficiali parlano di un’operazione che si è «svolta senza inconvenienti, né complicazioni» e di asportazione completa del carcinoma papillare che si era formato alla tiroide.
Il primo bollettino medico letto dal portavoce della Kirchner, Alfredo Scoccimarro, parla di un immediato recupero. La presidentessa resterà ricoverata altre 72 ore nella lussuosa clinica, situata a 60 chilometri da Buenos Aires, dove è giunta in elicottero la mattina del 4 gennaio 2012 con i figli Maximo e Florencia.
Poco più di un anno fa la Kirchner è rimasta vedova: il marito Nestor Kirchner, suo predecessore, è morto tra le sue braccia al terzo infarto subito. E c’è chi alla notizia del tumore di Cristina Fernandez ha parlato di maledizione sudamericana: la Kirchner è infatti la sesta presidente del continente latino-americano colpita da un cancro. Hanno dovuto affronatre il male il venezuelano Hugo Chavez, il paraguayano Fernando Lugo e la presidente brasiliana Dilma Rousseff (ma prima di entrare in carica, lo scorso gennaio).
Anche l’ex presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, combatte contro un tumore alla laringe, proseguendo la radioterapia e un quarto ciclo di chemio per rimuoverne i residui. Il sesto latinoamericano coinvolto nello stesso problema, pur se in modo minore, è l’ex capo di Stato della Colombia, Alvaro Uribe, cui sono stati riscontrati i sintomi della prima tappa di un tumore alla pelle.
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Ultimo aggiornamento: 5 gennaio 2012
