Per molti italiani oggi è il primo giorno di lavoro dopo le ferie estive. Aprono le porte degli uffici e lì, ad attenderci sulla scrivania, oltre a fascicoli di documenti e nuove scadenze anche malumore, nervosismo e stress. Contrariamente a ciò che comunemente si ritiene, però, non tutto il male vien per nuocere e, sottolinea una ricerca condotta all’Università di Liverpool, i sentimenti negativi nati sul lavoro possono addirittura migliorare la produttività in alcune circostanze.
Come si legge sulle pagine della rivista Human Relations, arrabbiarsi per un comportamento professionale scorretto può agire da spinta positiva per contrapporsi alle ingiustizie, fortificando etica e morale, e impedire in modo costruttivo che i medesimi fatti si verifichino in futuro. Discutere con i colleghi, entro certi limiti, incentiva lo scambio di idee e la produttività. Secondo i ricercatori sarebbe vero anche il contrario: troppo benessere sul lavoro può essere fonte di risultati professionali negativi, portando i dipendenti a lavorare con maggiore superficialità e faciloneria.
25/08/2014