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Tumori: il colesterolo è benzina per la loro crescita

Le terapie del futuro lasceranno “a secco” le cellule malate per farle morire. Domenica 8 maggio torna l'Azalea della ricerca Airc

Il colesterolo è la “benzina” che alimenta la crescita incontrollata del tumore: per fermarlo bisogna lasciarlo “a secco” svuotandone il serbatoio. È quanto dimostra uno studio dell’Università Aldo Moro di Bari pubblicato su Cell Metabolism. Il suo coordinatore è Antonio Moschetta, uno dei ricercatori sostenuti dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) grazie a iniziative benefiche come quella dell’”Azalea per la Ricerca”, che domenica 10 maggio torna in 3.600 piazze italiane in occasione della Festa della Mamma. I fondi donati serviranno proprio ad aiutare ricerche scientifiche d’avanguardia come quella di Moschetta, che si muove nel campo della cosiddetta nutrigenomica, quella branca della medicina che studia come l’espressione del Dna delle nostre cellule può essere modificata dalle sostanze nutritive contenute negli alimenti.

Nei tumori anche il colesterolo gioca un ruolo importante

Il colesterolo ne è un esempio lampante. Questa molecola lipidica, che assumiamo anche attraverso la dieta, è il mattone fondamentale con cui le cellule costruiscono normalmente la propria impalcatura. Quando però le cellule “impazziscono” e cominciano a crescere in maniera incontrollata, il loro fabbisogno di colesterolo aumenta in modo spropositato. «Abbiamo studiato diversi tipi di tumore, come quello del colon-retto e il glioblastoma del cervello – spiega Moscehtta – e abbiamo visto che tutte le cellule tumorali hanno bisogno di colesterolo per produrre cellule figlie. Il colesterolo è “benzina” per la crescita del tumore».

Gruppo San Donato

Con meno colesterolo, si blocca la crescita del tumore

Grazie ad una serie di esperimenti in provetta, i ricercatori hanno scoperto che riducendo la quantità di colesterolo presente nella cellula tumorale è possibile bloccarne la crescita, inducendone persino la morte programmata. Questa informazione sarà preziosissima per lo sviluppo delle future terapie antitumorali. L’obiettivo dei ricercatori è quello di «attivare dei sensori della cellula tumorale che aumentano la capacità di pompare fuori il colesterolo: in questo modo – conclude Moschetta – potremo renderla inoffensiva».

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