Giulio è un uomo molto attraente, sulla quarantina, sposato e con una figlia adolescente che adora. Quando viene da me la prima volta è molto abbattuto. Mi confida che ha sempre frequentato altre donne fuori dal matrimonio, ma che questo non gli ha mai causato problemi. «Viaggio molto per lavoro e ho diverse occasioni di incontro. Però non ho mai tolto nulla a mia moglie. Anzi, avere delle piccole avventure mi appaga al punto che anche con lei sono più sereno e disponibile». Giulio è un collezionista di donne.
In questo articolo
Scoperto dalla figlia, il collezionista di donne crolla
La fragile impalcatura con cui Giulio ha imbastito la sua vita crolla il giorno in cui sua figlia lo scopre. L’ultima donna che ha incontrato, una signora inglese, si è innamorata di lui e lo ha cercato a casa. «È successo un pandemonio, dottoressa, mia figlia non mi vuole più parlare, l’ho delusa profondamente».
Gli uomini, ma anche le donne ormai, che tradiscono il proprio partner sono la maggioranza. In un’epoca in cui i vincoli religiosi e morali sono molto labili, la fedeltà non è un obbligo ma un dono che si fa alla persona amata. Quando nella coppia si vive un momento di stanchezza o di crisi è molto frequente ricorrere a una relazione esterna per trarre la gioia e il piacere perduti nella relazione ufficiale.
Quando si diventa collezionista di donne?
In generale, è raro che nel corso della vita ci si sottragga a un’avventura o a una storia d’amore seppur passeggera. Quando però queste relazioni diventano seriali o comunque non se ne può fare a meno, si parla di collezionisti, categoria molto estesa e in cui solo in casi specifici si entra nella patologia.
Due donne, tre donne, quattro, cinque… Da collezionare come farfalle, o francobolli.
Quel bisogno ossessivo di sedurre tutte
Da un lato, ci sono uomini che hanno un’esuberanza di sole (in pratica, dell’ormone sessuale testosterone). È la denominazione che io uso per definire uomini sani e generosi che sanno amare e dare piacere a una donna. Sono leali e raramente fanno soffrire le partner che incontrano, perché di solito scelgono donne indipendenti e consenzienti che stanno al gioco. Un uomo sano può collezionare nella sua vita molte relazioni senza però creare problemi a se stesso e alle persone che ama.
Quando diventa patologia?
Si parla di patologia quando in una relazione viene a rompersi la reciprocità di intenti e la chiarezza del gioco e il rapporto si trasforma da sano a strumentale. Questo dislivello della relazione si instaura con i collezionisti narcisi, che seducono soprattutto per aumentare la propria autostima.
Il collezionista di donne: il narciso vampiro
Il dislivello è particolarmente evidente nei narcisi vampiri, il polo negativo della categoria dei collezionisti. Anche questa è una denominazione personale per definire coloro che hanno un bisogno ossessivo di sedurre e lo fanno per nascondere a se stessi gravi e profondi disagi.
Hanno bisogno di stabilità e avventura
Nel caso di Giulio ci troviamo a cavallo tra un esuberante di sole e un collezionista narciso. La sua amante inglese, innamorandosi di lui, ha spezzato la regola della reciprocità, demolendo il fragile muro che divideva le vite parallele. Giulio aveva bisogno sia della stabilità affettiva garantita dal matrimonio e dal rapporto con la figlia, sia del gioco spensierato con altre donne fuori di casa, del tradimento. Per poter godere di entrambe le situazioni, era sempre stato molto attento a non promettere nulla alle sue partner occasionali, a non illuderle e a non indurle all’innamoramento. Fino a che non aveva conosciuto questa donna che, malgrado la sua chiarezza, si era innamorata.
Il collezionista di donne cela il disagio della coppia negli incontri furtivi
Durante la psicoterapia, che è durata sei mesi con colloqui una volta alla settimana, sono emersi tutti i problemi della relazione di Giulio con sua moglie. Ha dovuto rendersi conto che la sua spensierata ricerca di emozioni in realtà nascondeva un disagio nella coppia che entrambi i coniugi avevano sottovalutato o addirittura insabbiato. E che la gratificazione cercata all’esterno era in realtà un modo per ritrovare l’autostima e la gioia di vivere.
Collezionisti di donne: è raro che Don Giovanni si penta
I casi come quello di Giulio, di un uomo cioè che ricorre alla terapia per correggere un comportamento sentimentale promiscuo, sono molto rari. Di solito, gli uomini che collezionano donne sono felici e appagati. Altre volte non riconoscono di avere un problema, che sia di coppia o personale, che giustifichi la loro promiscuità.
Il loro comportamento viene definito egosintonico, ossia armonico con la loro personalità. Possono continuare a collezionare indisturbati tutta la vita. Era il caso di Giulio prima che venisse scoperto. Ma è anche il caso della maggior parte degli uomini che fa delle donne un uso strumentale (sia i collezionisti narcisi sia i narcisi vampiri).
I collezionisti di donne narcisi
Anzi, in questo caso, è estremamente improbabile che si arrivi alla terapia. Collezionare rapporti rappresenta lo strumento difensivo per non essere costretti a guardarsi dentro e affrontare gravi carenze affettive o di personalità. Il comportamento diventa egodistonico. Crea cioè tensioni e turbamenti quando, a seguito magari di un evento traumatico, il soggetto arriva a soffrirne o a far soffrire le persone che ama. Si tratta dei cosiddetti pentiti tardivi. Sono gli unici che chiedono aiuto volontariamente. «Vivevo una situazione perfetta», mi dice Giulio con tono dimesso. «E ora, improvvisamente, sono disperato».
In terapia finiscono le fragili vittime del collezionista di donne
Sono molto più numerose invece le donne che arrivano in terapia perché vittime di un collezionista narciso o di un narciso vampiro. Questi uomini, infatti, scelgono le loro prede accuratamente. Sono donne fragili, con autostima molto bassa e con un tale bisogno di felicità da credere a qualsiasi promessa.
Un uomo che seduce in modo strumentale usa tutti gli stratagemmi per ottenere l’amore della donna che incontra con un fine assolutamente egoistico. Nei casi estremi dei narcisi vampiri, la strategia seduttiva è ossessiva, come in Casanova. Fanno una corte spietata per assicurarsi che lei s’innamori. Ma quando lei ci casca, se ne disfano per ricominciare il gioco altrove.
La donna abbandonata inizia la terapia perché la sua autostima è a pezzi. Con alcune non bastano i colloqui, servono anche antidepressivi. Per le più fortunate, però, l’incontro traumatico diventa la spinta per guardarsi dentro e andare a sanare le carenze della personalità, capire che non si vive solo per gli occhi di un uomo e che bisogna volersi bene.
Alessandra Graziottin
Leggi anche…
None found