Giovani, single, amanti della tintarella e ancora troppo poco delle creme protettive. Questo l’identikit dell’italiano al sole, secondo il libro Il sole e la pelle, edito da Edizioni Minerva Medica, che stila un quadro delle abitudini e dei rischi sotto il sole, primi fra tutti melanoma e carcinoma della pelle. Per conoscere usi e costumi e soprattutto per sapere come proteggerci dai raggi solari nocivi, facciamo il punto con l’autore del libro ed esperto di OK, Ignazio Stanganelli, Responsabile della Skin Cancer Unit dell’Istituto Oncologico Romagnolo di Forlì e professore all’Università di Parma.
Gli italiani al sole: quale quadro emerge dal suo libro?
Il libro Il sole e la pelle, nato con il supporto dell’Istituto Oncologico Romagnolo, vuole essere un modello di educazione alla salute, ma anche uno strumento per monitorare la situazione in Italia riguardo all’esposizione al sole. Gli italiani amano il sole e da almeno 20 anni la tintarella va di moda ed è ricercata come status sociale e modello da seguire. Il libro ha preso in esame 5000 intervistati nell’area ravennate dell’Emilia Romagna, dunque una zona dove si va regolarmente al mare, ed è emerso che sebbene rispetto agli anni passati ci sia più sensibilizzazione, le abitudini sbagliate permangono e non ci si protegge abbastanza. La prevenzione aiuta a ridurre il rischio di melanoma e di carcinoma, ma soltanto se si interviene sui bambini perché è questa età che ci si predispone alle patologie della pelle.
Quali sono i rischi di un’esposizione solare sbagliata o esagerata?
Prima di tutto il fotoinvecchiamento, che non provoca soltanto un invecchiamento precoce della pelle ma aumenta di quattro volte il rischio di ammalarsi di melanoma.
Scottature, eritemi ed esposizione al sole senza filtri solari aumentano il rischio di contrarre melanoma e carcinoma della pelle. Il rischio è molto elevato quando scottature ed eritemi si hanno in giovane età, per questo è importante la prevenzione.
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Che cosa si può fare?
Sensibilizzare e istruire l’opinione pubblica riguardo ai danni che il sole può causare. La prevenzione deve cominciare fin da bambini, proteggendo i più piccoli con le creme ed evitando l’esposizione nelle ore più calde, e quella prolungata, ma soprattutto educando i più giovani con interventi mirati già nelle scuole elementari e medie. Dopo i 12 anni gli adolescenti sono meno portati a seguire modelli di educazione alla salute e sfuggono al controllo dei genitori. Se educhiamo i bambini, avremo degli adolescenti e in seguito degli adulti più responsabili.
Lampade a ultravioletti: qual è il rischio?
Il rischio c’è per tutti. In pratica una seduta di circa 20 minuti di lettino abbronzante equivale come intensità a otto ore di esposizione al sole del mar mediterraneo in agosto. Secondo il decreto del ministero della Salute l’operatore del centro estetico deve stilare una scheda paziente dove annotare età, caratteristiche della pelle, problemi di salute e altre informazioni prima di sottoporre il cliente alla seduta di abbronzatura artificiale. La lampada a raggi ultravioletti è vietata ai minori di 18 anni, alle donne in stato di gravidanza, ai soggetti con cute sensibile o che sono stati colpiti da tumori della pelle. Nel nostro studio il lettino abbronzante è utilizzato dal 23 per cento degli intervistati tra i 15 e i 25 anni, anche se vivono in posti di mare, e l’identikit che emerge è di single o separati. Anche le giovani donne con la pelle chiara e le lentiggini amano la lampada. Nel 2009 l’Oms ha dichiarato l’abbronzatura artificiale pericolosa al pari del fumo di sigaretta.
Creme solari: gli italiani le usano nel modo corretto?
Secondo il nostro studio condotto in collaborazione con Sara Gandini dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano, per quanto riguarda l’utilizzo delle creme, è emerso che 1 italiano su 4 sta più di tre ore al sole utilizzando poco la protezione solare e gli occhiali da sole. Il target è di giovani maschi, single, con poca istruzione. Le protezioni solari, e gli occhiali, sono invece utilizzati dagli adulti con un buon livello di istruzione e dalle giovani donne single con la pelle chiara e un buon livello di istruzione, le stesse che però si dedicano ai lettini abbronzanti. Prima di acquistare un solare bisogna valutare l’età, il tipo di pelle, la durata dell’esposizione e la località dove si utilizzerà tenendo presente che la protezione solare non deve servire per raddoppiare l’esposizione al sole.
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