Si chiama sindrome del rischio motorio e cognitivo (MCR) e, stando a quanto si legge in uno studio americano appena pubblicato su Neurology, consentirebbe di individuare in pochi minuti la pre-demenza, anticamera delle demenze senili.
Valutando la velocità del passo durante la camminata e ponendo semplici domande per verificare la memoria, i ricercatori dell'Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University e del Montefiore Medical Center, sono convinti di poter individuare con sicurezza i primi segnali di declino cognitivo e motorio che conduce a demenza entro i successivi 12 anni. Per sviluppare questo test, facilmente applicabile e che non richiede l'impiego di strumentazioni di neuroimaging o l'intervento dello specialista, sono stati valutati 27 mila sessantenni, nell'ambito di 22 studi condotti in 17 Paesi. Nell'indagine, una persona su dieci è stata classificata nella fascia della pre-demenza e per dimostrare la validità dei risultati gli scienziati hanno successivamente monitorato la loro salute cognitiva e motoria per un periodo di 12 mesi: coloro che sono risultati positivi all'esame, confermano i risultati, hanno effettivamente dimostrato di avere un rischio di sviluppare demenza doppio rispetto agli altri.
Camminare piano (secondo i parametri dello studio, significa percorrere meno di un metro al secondo) non è necessariamente indice di un precoce declino cognitivo e, invece, “potrebbe essere ricondotto a artrite o problemi all'orecchio interno che interferiscono con l'equilibrio, e ciò non aumenta il rischio di demenza”, spiegano gli autori della ricerca. Il solo parametro, quindi, non è sufficiente e per confermare una condizione di pre-demenza deve essere associato anche a intoppi nella memoria. Per i pazienti positivi al test, puntualizzano i medici, sono necessari ulteriori approfondimenti per svelare le cause sottostanti.